Di seguito la nota del comitato “Salviamo il Pitagora”.
Il comitato “Salviamo il Pitagora” richiede, di modificare il piano di
dimensionamento della rete scolastica con riguardo all’eventuale accorpamento del Liceo Classico
Pitagora e la relativa perdita di autonomia.
Tale richiesta è generata dall’eventuale perdita identitaria del Liceo – fondato nel 1934 e palesata
con la raccolta di firme che ha riscontrato grande successo – ma prende forma negli indirizzi e nei
criteri generali per la riorganizzazione dell’assetto delle istituzioni scolastiche autonome dettati
dalla Regione Calabria.
Secondo la Regione, la progettazione dell’offerta formativa della scuola secondaria di secondo
grado per il triennio 2024-2027 deve tener conto:
– della domanda di competenze e know-how proveniente dal contesto economico-produttivo
locale, in modo da armonizzare le esigenze formative degli studenti allo specifico
fabbisogno di figure professionali necessarie allo sviluppo economico del territorio
coerentemente con quanto previsto dall’Obiettivo 4.4 dell’Agenda 2030 che prevede di
“aumentare considerevolmente entro il 2030 il numero di giovani e adulti con competenze
specifiche – anche tecniche e professionali – per l’occupazione, posti di lavoro dignitosi e
per l’imprenditoria”;
– della necessità di promuovere un’offerta completa, evitando la ridondanza e la
frammentazione degli indirizzi che determinerebbe nel medio-lungo periodo
un’insostenibilità delle iscrizioni;
– della complessità dell’autonomia – imputabile sia al numero di studenti che al numero di
punti di erogazione da gestire – anche in considerazione delle previsioni demografiche di
breve periodo.
Con riguardo alla domanda di competenze e know-how si segnala l’esigenza di mantenere un
presidio formativo strettamente connesso alla vocazione produttiva del territorio: la coerenza
dell’offerta formativa del Pitagora è indispensabile ai progetti di valorizzazione turistica e
culturale in itinere ad opera del Ministero della Cultura e degli altri enti locali sul territorio, in
piena coerenza con l’obiettivo 4.4 dell’Agenda 2030.
Con riguardo alle previsioni demografiche di breve periodo si segnala che è in atto nella nostra
provincia un vero e proprio spopolamento, che secondo dati ISTAT (del 2020) ha registrato il –
2,7% della popolazione e una perdita di 4.522 abitanti. Tra le cause imputabili a tale fenomeno c’è
sicuramente la perdita di servizi: tale accorpamento determinerebbe una riduzione dell’offerta
scolastica.
Si fa presente altresì che nel 2022 è stato registrato un calo di nascite significativo: il 10% rispetto
al 2021.
Alla luce degli elementi sopracitati, del numero di studenti attualmente iscritti pari a 675, si
ravvisa la coerenza del mantenimento dell’autonomia in piena coerenza con gli indirizzi dettati dal
Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari Opportunità Settore Istruzione e Diritto allo Studio
della Regione Calabria.
L’autonomia dell’istituto non deve essere oggetto di politiche di contenimento e logiche
numeriche ma deve essere tutelata con riferimento al valore dell’istituzione nella nostra provincia:
la presenza o meno di istituzioni scolastiche determinano la qualità della vita in un determinato
territorio, soprattutto in quelle classifiche che ci vedono sempre fanalini di coda.
L’eventuale accorpamento e la conseguente perdita di autonomia – a nostro avviso – sarebbe frutto
di scelte politiche con piena responsabilità di chi adotterà il Piano.
Porteremo questa nostra richiesta e le nostre ragioni in ogni sede opportuna, anche in sede
giudiziaria, richiedendo – se necessario – un’interrogazione parlamentare sul Piano valutandone
l’efficacia e la sua logicità.