Giovedì 26 gennaio alle ore 18:00, alla presenza dell’Ambasciata di Spagna, si svolgerà nei pressi del
Museo e Giardini di Pitagora, la mostra TAUROMAQUIAS / TAUROMACHIE. Sguardi contemporanei
su un mito mediterraneo ancestrale,a cura di Iris Martín-Peralta.
Tre saranno gli artisti contemporanei in analisi del loro operato: i fotografi Aitor Lara e Gianmaria De Luca
e la regista Elettra Pierantoni, i quali ripercorrono e rivisiteranno la tauromachia spagnola, tradizione
antica e millenaria del Mediterraneo.
La mostra è organizzata dall’Ambasciata di Spagna in Italia, FOQUS Fondazione Quartieri Spagnoli e
Fondazione con il Sud, con la collaborazione del Consorzio Jobel, ente gestore del Museo e Giardini di
Pitagora, luogo di esposizione nella tappa crotonese. L’evento vuole auspicare una speciale attenzione
ispanica verso i Quartieri Spagnoli di Napoli (costruiti durante l’occupazione spagnola del XVI secolo) per
presentare fotografia e cinema, un’immersione audiovisiva in ciò che rappresenta la corrida nel XXI secolo.
Nella serata inaugurale verrà presentato il film “Eva” (2020, 60 min) che la regista Elettra Pierantoni ha
dedicato alla tauromachia. Il documentario è prodotto da Rai Cinema e Bibi Film Tv. Le musiche sono state
composte da Federico Bisozzi. In questo suo lavoro, la regista ripercorre la carriera della donna filtrato
dall’occhio della sua camera da presa, al suo debutto cinematografico dopo il cortometraggio del
2010 Semiliberi e nella selezione del Taormina Film Festival.
Il film parla della straordinaria vicenda di Eva Florencia, prima torera italiana, fuggita giovanissima dalla
sua terra d’origine per inseguire un sogno in apparenza impossibile. Eva, per festeggiare i suoi vent’anni
dall’inizio della carriera, torna per un ultimo scontro nell’arena. Lei ha vissuto vent’anni in Andalusia e vuole
celebrare il ventesimo anniversario del suo debutto in pubblico toreando di nuovo un toro. Eva s’innamorò
della Spagna e della corrida da adolescente in Italia, dove nessuno poteva capire la sua passione. Il giorno
del suo diciottesimo compleanno partì per la Spagna. Era una giovane straniera in un ambiente nazionalista
dominato dagli uomini. Dopo qualche anno di tentativi senza risultati, si arrese. Eppure Eva non ha mai
smesso di sognare “il toro”, per questo motivo Eva vuole combattere per l’ultima volta, dopo dodici anni.
Museo e Giardini di Pitagora, via Giovanni Falcone, n. 9, 88900 Crotone
Mail: Info@jobel.org
I tre atti del racconto corrispondono ai tre atti della corrida, così come i tre momenti della vita di Eva: la
fuga, il sogno e la nuova sfida. È la storia di una passione inarrestabile, di un amore senza fine, di una
ossessione artistica: una riflessione sul fascino e la drammaticità di una lotta che, nella sua cruenza ed
eleganza di regole e cerimonie, rappresenta una delle più antiche reminiscenze delle culture mediterranee.
Vivere e morire nell’arena. È quello che il torero affronta ogni volta, mettendo il suo vestito migliore.
Quello della tradizione, l’ultima stoffa che potrebbe indossare prima di entrare in quell’ovale insabbiato
dove la sua esistenza andrà a scontrarsi con quella di un avversario, un nemico. Anche lui lì a lottare per la
propria vita.
Eva è l’elaborazione corporea e muscolare di fisicità umane e animalesche che si fanno statue, sculture
dell’arte antica che rinascono per un istante nell’incontro tra uomo e animale. Un’estetica della performance
della corrida che viaggia dalla sua antica usanza, alla sua contemporanea messa in discussione