Stasera ho ascoltato l’audio della mamma di Davide, in relazione anche al consiglio comunale straordinario di questo pomeriggio sulla sicurezza.
Le sue sono parole dure, ci mette davanti tutte le responsabilità di una città assuefatta alla prevaricazione, alla privazione dei servizi. È vero siamo ultimi, e aggiungo meritatamente, se disordine, irregolarità, violenza sono quotidiani, se non si rivendicano diritti, equità, rispetto perché tanto non vale la pena, se non si alza la testa perché “chi te la fa fare”..
Davide potrebbe essere il figlio di ognuno di noi…
Un figlio cresciuto, accudito, amato e curato, e poi brutalmente, senza senso, senza ragione, e sia chiaro per la violenza non c’è mai una spiegazione, strappato alla vita, al futuro.
Sono madre e accarezzo il capo di mio figlio seppure non più piccolo, seppure lui schivi ora le materne carezze perchè piccolo ragazzo, e tremo al pensiero di non poterlo proteggere, difendere, di non poter essere io sempre scudo.
E allora quando penso alla mamma di Davide, al suo papà, al fratello, mi manca il respiro, e mi sento colpevole perchè è responsabilità di ciascuno di noi crescere ed educare persone al rispetto dell’altrui vita.
La giustizia, spero, sarà in grado di essere giusta, ma noi, tutti noi, ogni giorno, come e cosa faremo per non essere complici o peggio carnefici?