Domenica ricca di gare, quella del 5 dicembre, in cui i tanti corridori impegnati hanno cominciato ad accendere i fuochi pirotecnici per salutare gli ultimi scampoli dell’anno che va a terminare. Anche se in realtà di fuoco se ne è visto ben poco nella 12° edizione della “Sorrento-Positano”, dove indiscussa protagonista è stata l’acqua caduta copiosa, che ha inondato le strade della penisola sorrentina condizionando parecchio i 1600 runners che hanno preso parte ai due eventi, la Ultramarathon di 54 km e la Panoramica di 27.
I due percorsi, entrambi molto duri, prevedono non pochi tratti in salita su cui arrampicarsi, e conseguenti discese in cui lanciarsi in picchiata, attraversando però scorci di un panorama mozzafiato che mitiga lo sforzo, con l’aria di mare che gonfia i polmoni e gli occhi che trasportano l’immagine diritta al cuore. Si parte da Sorrento, si arriva a Sant’Agata sui due Golfi o a Positano a seconda della distanza, e quindi si torna… a Surriento.
Per quanto concerne la cronaca sportiva, il trionfatore della Ultramarathon è Luca Gargiulo, profeta in patria, sorrentino d’origine, in 3h42. Mohamed Benchelaih vince la Panoramica in 1h34. Gli atleti della Milonrunners, Salvatore Blaconà e Luciano Compagnone, non balbettano davanti alle condizioni improbe della domenica campana, e rimboccandosi le maniche (solo virtualmente, considerato il clima) fanno ricorso alle proprie migliori e chiare capacità per portare a termine in tandem, con spirito di squadra, l’arduo compito, nel tempo di 2h13, un crono di certo migliorabile, ma giustificato dalle condizioni atmosferiche avverse. Ben altro clima quello che si respira scendendo lungo il Tirreno, in riva allo stretto.
A Reggio Calabria un sole splendente ha illuminato il kilometro più bello d’Italia, per la 2° edizione del “Trofeo dei Bronzi”, 10 km che vale la 9° prova del CdS Master. Il mare come trait d’union, filo rosso(blu) che lega gli altri Milonrunners e li chiama a “rispondere” al colpo dato dai due compagni in trasferta extraregionale. E la risposta si fa sentire risuonando fino all’Etna imbiancato di neve: Pietro D’Oppido forse nello scorgere la vicina ferrovia, veste i panni del treno, arrivando al capolinea in 40:58; Domenico Fuoco incrociato lo sguardo di Atena Promachos, la dea Atena combattente che si erge nell’Arena dello Stretto, si supera in 45:49; Walter Cortese di ostinata pervicacia trasforma un sogno in realtà, martellando passo dopo passo e abbattendo il muro dei 50’, in 48:04; Salvatore Fico senza soluzione di continuità porta a casa l’ennesima medaglia; l’aggregato Pierpaolo Cortese fa vedere di meritarsi a pieno titolo l’ingresso in squadra, completando in 49:00. Il vincitore assoluto è l’azzurro Luca Ursano, orgoglio regionale, della Cosenza K42, che fa il vuoto fin dal via e conclude davanti ad Ayoub Idam della Scuola Atletica Krotoniate. Tra le donne vince Desirée di Maria (Cus Catania). 150 partecipanti alla 10k competitiva e numerosi altri alla Referee Run dello Stretto non competitiva, hanno animato il segmento di lungomare selezionato per la competizione, che dà il rompete le righe ai corridori, in attesa di un 2022 con la speranza di attraversare le più belle strade d’Italia e superare nuove sfide e comunque sempre i propri limiti.