“Ci sono cose che nessuno ti dirà…Sei nato e morto qua, nel Paese delle mezze verità…”
Questo il ritornello che risuona e rimbomba nella testa da qualche giorno e che trova conferma nel silenzio che ha avvolto la vicenda “Bonifica e Pob Fase 2”, forse troppo impegnati nello sbrogliare la matassa elezioni provinciali?
Ci ha pensato però, ieri, il consigliere comunale Fabrizio Meo a richiamare l’attenzione sulla missiva inoltrata da Eni Rewind nel mese di ottobre 2021 al Comune di Crotone, ci aveva provato in consiglio comunale la sua collega Carmen Giancotti, Giovanni Monte quotidianamente attraverso i suoi canali social, e per completezza di informazione,(oltre che perché dotata di buona memoria assistita dai potenti messi che il web offre), aggiungo, che ci aveva pensato nell’ormai lontano maggio 2021 anche www.krnews24.it e la sottoscritta, a chiedere lumi e spiegazioni sulle non celate intenzioni della multinazionale di modificare i termini del POB Fase 2.
Lontani, troppo lontani i tempi in cui si chiedano assemblee pubbliche, monitoraggio pubblico dei rapporti con Eni per la bonifica…altri tempi!
Ma procediamo con ordine e ricostruiamo la vicenda da quel lontano 12 maggio 2021.
Questo l’articolo pubblicato nel mese di maggio e di cui per facilità riporto alcuni passaggi:
“Nel pomeriggio di ieri ( 11 maggio 2021) si è svolto il tavolo tecnico sulla questione “bonifica” presso la cittadella della Regione Calabria. Tavolo al quale hanno partecipato l’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio, la consigliera regionale Flora Sculco, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, i tecnici di Provincia e Comune, Confindustria e le rappresentanze sindacali.
La riunione fa seguito alla missiva inoltrata dalla multinazionale al Ministero della Transizione Ecologica ed all’assessorato regionale Ambiente e Territorio, comunicazione con la quale Eni ha reso noto le due proposte relative al “Progetto operativo di Bonifica Fase 2- Rimozione ex Discariche fronte mare e completamento interventi aree industriali“.
In vista dell’avvio delle attività del POB Fase 2, considerata la necessità di valutare il destino dei materiali da smaltire e in attuazione delle recenti modifiche legislative (…), sono state realizzate ulteriori attività di caratterizzazione/classificazione dei materiali nelle aree interne ( Area gessi, Area Vasca Ferriti, Area ex Vasca Commissario, Area Pertusola ex Phyto, Area ex Agricoltura ex Phyto ed Area ex Fosfotec).”
Eni dichiara che attualmente sta verificando possibili soluzioni di smaltimento dei rifiuti da bonifica presso “idonei impianti autorizzati, monitorando le disponibilità alla ricezione di tutte le tipologie di rifiuti secondo normativa ed estendendo l’analisi anche a impianti al di fuori del territorio nazionale”.
Sono 28 i potenziali impianti che Eni Rewind ha contattato, e la multinazionale ne sottolinea le criticità emerse:
- Rifiuti pericolosi non contenenti TENORM né amianto-173000t: potenzialmente conferibili in due impianti, uno in Piemonte e l’altro in Calabria;
- Rifiuti pericolosi contenenti TENORM senza presenza di amianto-48000t: attualmente possono essere gestiti solo nella discarica per rifiuti pericolosi attiva in Calabria; viceversa non è disponibile alcun altro destino per il conferimento del rifiuto in Italia o all’estero.
- Rifiuti pericolosi contenenti TENORM con presenza di amianto – 112000t: attualmente non è disponibile alcun destino per il conferimento del rifiuto tal quale, per l’assenza di idonei impianti autorizzati”.
Stando così le cose, Eni “ al fine di individuare una soluzione perseguibile e sostenibile per i rifiuti da TENORM con amianto, ha preliminarmente identificato le seguenti opzioni alternative:
Ipotesi A: un sistema MISP della discarica ex Fosfotec, da realizzarsi tramite il confinamento con un diaframma plastico ammorsato nelle argille basali. (…);
Ipotesi B: Realizzazione di una discarica di scopo nel sito Eni Rewind di Crotone dedicata ai materiali TENORM contenenti amianto, eventualmente a valle di un pre-trattamento in sito, con idonea tecnologia da selezionare con opportuna valutazione.(…)”
In buona sostanza Eni, a fronte della mancanza di impianti idonei per i rifiuti pericolosi da TENORM con amianto, che è bene sottolineare e ricordare sono incrementati, nelle due discariche fronte mare ( “passeggiata degli innamorati”), da 13000t a 112000t, propone o di lasciarli lì realizzando un confinamento con diaframma , una barriera fisica perimetrale, oppure di realizzare una discarica ad hoc a pochi metri nel sito Eni Rewind.
Insomma i rifiuti da Tenorm con amianto, i più pericolosi, non varcherebbero in alcun modo i confini della città di Crotone.”
Questo il resoconto datato maggio 2021, queste le comunicazioni di Eni Rewind al sindaco Voce che in quella occasione non è andato oltre uno stringato commento : “Nessuna delle due ipotesi di smaltimento dei materiali presentate da Eni ci convince”.
A questo articolo ne è seguito però un ulteriore nel mese di luglio: “Bonifica area industriale, rifiuti nella discarica crotonese? Il sindaco cede alle proposte Eni? Le parlamentari Barbuto e Corrado, ora, intimano l’alt al sindaco Voce.“
E di seguito un estratto di quell’articolo:
“Solo una cosa non abbiamo capito e vorremmo che il nostro Sindaco ce la spiegasse. Glielo avremmo chiesto nel corso del consiglio comunale aperto di venerdì 16 luglio al quale eravamo state invitate, ma che poi non si è tenuto. Quando afferma che l’ordinanza della Regione è inaccettabile e non si possono occupare spazi destinati alla bonifica , esattamente cosa intende e a quale bonifica si riferisce? Ci sembra di ricordare che l’ENI si sia obbligata a portare fuori regione i veleni dell’area da bonificare perché, oltre tutto, apparirebbe grottesco, se non risibile, uno spostamento, da nord a sud, di pochi chilometri delle scorie da rimuovere e senza nessun vantaggio per la collettività, ma solo per i soliti noti. Historia docet.
Abbiamo già abbassato la guardia e ci siamo già adeguati al pentimento dell’Eni sul punto? Forse ci è sfuggito qualcosa? Fateci il riassunto delle puntate precedenti, per favore.”
Ebbene oggi a distanza di qualche mese qualcuno, evidentemente poco attento o dalla memoria corta si stupisce che Eni Rewind proponga di lasciare tutto a Crotone, tenorm, amianto annessi e connessi.
Qualcuno ancora oggi prova a sottacere quanto la multinazionale si appresta a fare, qualcuno che non poco più di un anno fa alzava la “voce”, oggi bisbiglia a pochi e tace con la città.
Si riporta, come è abitudine, perché si è abituati a scrivere con il conforto dei documenti, quanto Eni Rewind comunica all’amministrazione Voce e quanto questa amministrazione trascura di riferire alla città.
Di seguito alcuni estratti della missiva inoltrata da Eni Rewind il 7 ottobre 2021:
“Sito Eni Rewind di Crotone – Progetto Operativo di Bonifica Fase 2 “Rimozione Ex Discariche fronte mare e completamento interventi aree industriali”. Lettera MATTM 2O2L.OLOL67L del 23/O9l2l – Conferenza di Servizi Preliminare – Trasmissione determinazioni Amministrazioni.
(…)Si segnalava l’assenza di canali di smaltimento, in ltalìa e in Europa, in grado di ricevere irifiuti TENORM associato ad Amianto.
La Società ha proseguito con l’indagine del mercato dei centri di smaltimento, aggiornandola ad oggi, e consultando complessivamente 34 impianti(…)
A valle delle interlocuzioni con i 34 operatori di cui alla Tabella 1, la Società conferma quanto riscontrato già a gennaio 2020, owero che:
a) solo due impianti ricevono rifiuti pericolosi, di cuiuno ubicato a Crotone, ma il cui utilizzo per il progetto è negato dal PAUR, e l’altro sito in Piemonte a distanza tale da rendere insostenibile questa alternativa sotto il profilo ambientale ed economico;
b) solo l’impianto di Crotone è autorizzato a ricevere rifiuti TENORM;
c) nessun impianto può ricevere rifiuti TENORM associati ad amianto.
(…)l’aggiornamento delle stime eseguito alla luce dei suddetti criteri conferma e rende più rilevanti le criticità relative allo smaltimento dei rifiuti pericolosi (363 kton), dei TENORM (48 kton) e dei TENORM associati ad amianto (1L2 kton).(…)
Alla luce di tutto quanto sopra, al fine di dare continuità all’esecuzione del POB Fase 2, si richiede nuovamente alla Regione Calabria di rimuovere il vincolo del PAUR ad utilizzare per il progetto le discariche presenti sul territorio regionale.(…)”
E per finire….Eni Rewind chiude la missiva così:
“si anticipa che la Società presenterà istanza di variante al POB Fase 2, limitatamente alla parte di POB non realizzabile, owero necessaria per awiare la rimozione di quella parte dei materiali contenenti TENORM associato ad amianto presenti nella discarica ex Fosfotec, per i quali verrà proposta la realizzazione di una dedicata discarica di scopo da ubicare in una idonea area interna al sito.”
Caro ingegnere Voce se c’è “batta un colpo”!