“In un quieto e liscio mare che accoglie l’altro come un dono, i cattivi non hanno attitudine all’acqua ma hanno i piedi piantati per terra e l’arpione in testa contro i naufraghi del mondo.”
Con il mare alle spalle un manipolo di prepotenti hanno ben pensato di dimostrare il loro valore calpestando quello di un altro, un ragazzo colpevole di diversità.
Questo resta di un sabato sera crotonese che dovrebbe restituirci spazi e libertà ed invece fa emergere limiti e confini.
Un gesto che squalifica chi lo compie e mette a nudo il sistema di odio che stiamo trasmettendo ai nostri ragazzi rei di vivere a stretto contatto con chi è incapace di costruire un futuro nel quale ognuno ha diritto alla propria felicità.
Forse ripartire da questo potrebbe essere la leva che consentirebbe di costruire un domani nel quale tutti hanno un posto e nessuno si sente straniero per sempre.
Uno sforzo corale che vede le istituzioni a doversi assumere le responsabilità di essere capo fila di politiche sociali che pongano al centro realmente i bisogni dei cittadini, di tutti, non solo dal punto di vista economico ma ponendo una doverosa lente sull’aspetto sociale, chiedendo che terzo settore, scuola, mondo associazionistico e tutti coloro che hanno competenze si uniscano per programmare una ridefinizione dei bisogni e sentimenti dei cittadini del domani che siano in linea con la visione europea che persegue l’auto determinazione garantendo l’uguaglianza.
Auguriamo a tutti gli adolescenti di riuscire a vivere serenamente la spensieratezza propria di quell’età, avendo come unica preoccupazione gli amori estivi che fanno accelerare i battiti.
A tutti auguriamo di essere meno miopi e di indossare occhiali adatti a leggere i cambiamenti sociali e fare la propria parte per un mondo che comprende mille sfumature, ricordiamoci che alla fine degli arcobaleni si trovano pentole d’oro.