Di seguito la nota del coordinamento #Crotonecittàdelledonne.
“Ricomincia l’estate e come oramai tradizione ricominciano gli sbarchi di migranti nel porto di Crotone.
Un appuntamento fisso, ormai, che però continua a trovare problemi nella gestione soprattutto da parte dell’amministrazione comunale.
Non ci interessa entrare nel dibattito sbarchi si e sbarchi no, blocco navale o porti aperti, ma pensiamo sia utile accendere i riflettori su una vicenda che vede l’amministrazione comunale coinvolta in prima persona, una vicenda che ha ripercussioni sia sugli uffici che sulle casse dell’ente.
Facciamo riferimento alla gestione dei minori stranieri non accompagnati che, per legge, sono a carico del Comune.
Negli anni precedenti, tramite il terzo settore e soprattutto partecipando ad appositi bandi l’accoglienza dei minori non accompagnati ha sì creato problemi ma è stata gestita dall’amministrazione comunale con qualche affanno ma senza andare in estrema difficoltà.
Ma quest’anno le cose non sono così.
Già al primo sbarco il Comune è andato in tilt, perché in città ed in provincia, ad oggi, non ci sono strutture di accoglienza per minori, sia per quelli che sbarcano a Crotone sia per quelli che arrivano al Cara di Sant’Anna.
Nel Cara i minori possono restare, per legge, solo per pochi giorni, poi necessitano di un’accoglienza diversa.
L’amministrazione Voce quest’anno ha deciso di non partecipare al bando “Rafforzamento della capacità di accoglienza, inclusione e accompagnamento all’autonomia dei MSNA nella rete SIPROIMI”, pubblicato il 19 marzo e scaduto il 12 aprile.
Una scelta autolesionista, visto che il bando avrebbe dato la possibilità di creare posti in accoglienza per minori stranieri non accompagnati nel territorio, finanziati interamente dal Ministero dell’Interno.
La ricollocazione dei minori non accompagnati, vorremmo ribadire, è totalmente a carico dei servizi sociali del nostro Comune, che deve dedicarsi per legge ai minori, con grande dispendio di energie e di risorse.
Se ci fossero soluzioni preorganizzate e già definite, il carico di lavoro per gli uffici sarebbe meno traumatico e sicuramente più efficiente e le soluzioni per questi giovani che scappano dalla fame e dalla guerra sarebbero sicuramente più adeguate e più dignitose.
Sembra strano che chi lamenta una scarsa dotazione organica dell’ente, non si predisponga per ridurre i carichi di lavoro ai suoi uffici.
Sembrerebbe strano se non ci trovassimo davanti una giunta comunale formata da improvvisati e inadeguati che non hanno né una visione né un cronoprogramma sulle proprie attività.
Il tirare a campare nuoce gravemente alla salute, ma non a quella degli amministratori, ma a quella dei cittadini.“