«Leggo di una Crotone parzialmente coinvolta, e quasi mai citata, nei grandi piani di ripresa italiani e regionali: occorre invece, sin da subito, un Piano d’intervento strategico da dedicare a questo territorio fragile e che si concentri, nell’immediato, su uno sviluppo integrato delle infrastrutture per la mobilità».

È quanto dichiara l’avvocato Luigi Borrelli, candidato al consiglio regionale della Calabria al fianco di Luigi De Magistris.

«Questo è l’impegno, preso e condiviso – prosegue Borrelli –, con Luigi De Magistris, per cambiare il futuro della nostra Calabria: quella che pone finalmente strategia e sistematicità nell’approccio ai problemi. Assieme a De Magistris riteniamo che è dovere di chi si pone al comando di questa regione studiare in anticipo verso quale direzione si sta procedendo e, quindi, sterzare non appena ci si accorga di stare sbagliando tragitto. E la direzione intrapresa di recente, attraverso accordi e piani per lo sviluppo della Calabria, non sembra proprio essere incanalata sulla via della ripresa per Crotone».

«Il Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (bit.ly/3iAIdPM) – annota Borrelli –, sul fronte ferroviario, riguardo al potenziamento delle linee regionali (per le quali saranno realizzati interventi di upgrading ed elettrificazione per aumentarne la resilienza, altri per omogeneizzare gli standard di sicurezza e qualitativi delle connessioni passeggeri e merci con aeroporti, porti e terminali) prevede uno stanziamento di 940 milioni di euro. Si interverrà, sia sull’infrastruttura, sia sull’acquisto di nuovi treni. Con 700 milioni di euro si provvederà a riqualificare le stazioni ferroviarie di dimensioni medio-grandi e con alti volumi di traffico, che in numerosi casi, presentano inadeguatezze in termini di accessibilità e integrazione con il territorio».  

«Ecco perché – avvisa Borrelli – non è ancora tutto perso: perché se è vero che i piani di ripresa puntano tutto sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità ambientale, mi sento di dire che possono essere, queste, due ottime alleate per imprimere uno sviluppo immediato a infrastrutture che, in moltissimi casi, subiscono un ritardo quasi secolare rispetto all’ammodernamento della mobilità in Italia e in Europa. Ma bisogna cambiare radicalmente l’approccio».

«La “Calabria in movimento” di De Magistris – auspica Borrelli –, non potrà che partire da questo versante debole della nostra amata regione per il rilancio del suo territorio. Eppure è proprio qui – sottolinea Borrelli –, tra il Crotonese e la Sibaritide, che ha sede una delle piattaforme agroalimentari più importanti e prolifiche del Meridione, dove insistono le eccellenze del vino e altre attività economiche di tutto rilievo come quelle turistiche. Attività che purtroppo vengono mortificate da scelte davvero discutibili, soprattutto quando si dà uno sguardo alla programmazione dei trasporti e della mobilità più in generale».

«È arrivato il momento – incalza Borrelli – di fare luce su questo “cono d’ombra”, ultradecennale, calato dalla politica calabrese sul territorio di Crotone. Un buio che isola questo lembo di Calabria, a nord come a sud, e che condanna una ripresa che a queste latitudini manca da trent’anni, da quando cioè le fabbriche hanno spento i motori».

«Basta dunque – stigmatizza Borrelli – con gli interventi tampone e con gli incontri “carbonari” effettuati da qualche rappresentante istituzionale del territorio con i rappresentanti delle società che gestiscono le infrastrutture per la mobilità nel Crotonese come Sacal ed Enac (aeroporto), Anas (Statale 106), Authority di Gioia Tauro (porto), Trenitalia e Rfi (ferrovia)».

«È arrivato il momento – aggiunge Borrelli – di approcciarsi a queste problematiche, assai complesse e ataviche, con una metodologia sistemica che si basi sulla pianificazione e sulla programmazione, ma anche e soprattutto sulla concertazione. Un approccio che coinvolga in pratica tutti gli attori in campo per questa difficile “partita”, dagli Enti pubblici alle società pubbliche partecipate e quelle private. Pianificazione, programmazione e concertazione: questo propongo», conclude Borrelli.