Il 3 novembre è scattato il “click day” per il bonus mobilità, una piattaforma web per richiedere il il bonus bici, o buono mobilità, 215 milioni di euro a disposizione.
Nella giornata di ieri dopo i primi iniziali problemi, dovuti per lo più allo spid e non alla piattaforma ministeriale, il sistema ha retto.
A mezzanotte il plafond residuo era di circa 65 milioni di euro. Effettuata la simulazione alle ore 00.30 , in quel momento 111 persone in coda, dopo quattro minuti è arrivato il mio turno e alle 00.40 la procedura era stata completata : tempo totale impiegato 10 minuti!
Con questi dati diventa difficile quindi parlare di un flop, sarebbe più corretto invece sottolineare la difficoltà degli italiani a metabolizzare processi e procedure digitalizzate.
Il problema registrato nella mattinata di ieri è infatti riconducile allo spid ( sistema pubblico di identità digitale) e nello specifico a quello di Poste Italiane.
Lo spid consente di accedere ai servizi online dalla pubblica amministrazione e dei soggetti privati aderenti con un’unica identità digitale.
Per richiedere ed ottenere le credenziali spid sono necessari: maggiore età, indirizzo e-mail, numero di telefono del cellulare, documento di identità valido, tessera sanitaria.
Le disquisizioni sull’opportunità, oltre che sulla reale necessità di un investimento finanziario del genere ora, sono ben altra cosa dalla messa in discussione di un sistema che ha retto nonostante quello che gli stessi utenti hanno definito “terrorismo psicologico” portato avanti nelle settimane precedenti sull’esiguità dei fondi, e che ha portato inevitabilmente ad un accesso massivo nelle prime ore di ieri.