Simbolica la porta chiusa e la chiave che non gira nella serratura della della sede della Lega a Crotone, immagine di un partito, o di quello che ne resta, le cui chiavi, ultimo baluardo di un dominio in decadenza, restano nelle mani dell’avvocato Cerrelli.

Ma veniamo ai fatti…

Mercoledì pomeriggio il neo commissario l’avv. Cataldo Calabretta a Crotone per alcuni incontri e per confrontarsi proprio con l’avvocato ex coordinatore provinciale avv. Giancarlo Cerrelli, ha inutilmente tentato di aprire la porta della sede crotonese del partito di Salvini.

Qualcuno ha cambiato la serratura e le chiavi, quelle che aprono, sono rimaste in tasca al deposto Cerrelli.

L’iniziale sgomento ha lasciato presto il posto ad una giustificata irritazione per il comportamento irrituale.

Come detto però le chiavi che non aprono sono solo il simbolo di un partito ostaggio, non di un gruppo politico, ma di un duo, Cerrelli-Cavallo, che utilizza, questo lo sfogo raccolto, un ormai fantomatico gruppo di tesserati e simpatizzanti, come strumento di pressione.

Un gruppo di pressione da usare, da citare, convocare all’occorrenza e quando occorre per quello che ormai è chiaro essere un braccio di ferro per ottenere “qualcosa”.

E così l’altra sera questo sparuto gruppo di convocati ha assistito, ha dovuto assistere, ancora una volta al tentativo del duo Cerrelli-Cavallo di spillare al neo commissario “qualcosa” per il deposto avvocato crotonese.

Una postazione nella direzione regionale del partito, o almeno il coordinamento cittadino della Lega…insomma qualcosa, come si dice:” poco è meglio di niente!”

Ma gli scricchiolii sono sempre più rumorosi e le crepe all’interno del “gruppo di pressione”, quello che nei progetti di qualcuno dovrebbe essere il contrappeso da far pesare, da mettere sul tavolo della trattativa, ora è piuttosto leggero e sempre più vicino a lasciare vuota la sede, a salutare come estremo atto di emancipazione coordinatore deposto e consigliera oligarca la cui attività amministrativa è destinata ad essere ricordata per la mozione sul Ddl Zan in quel di Crotone(!?!).

Mormorii, mugugnii, sono all’ordine del giorno, così come gli sfoghi non più a denti stretti di chi fino a ieri ha risposto alle direttive, non di partito, ma del duo “C&C”.

Al neo commissario i leghisti crotonesi chiedono di prendere in mano chiavi e sorti del partito.