Molte sono le iniziative e le occasioni di riflessione organizzate per la Giornata Internazionale della Donna che dimostrano la sensibilità e l’attenzione di istituzioni e società civile nei confronti dei diritti e della condizione di tante donne ancora oggi discriminate e uccise. La Provincia di Crotone promuove ed attua azioni positive per garantire oggettive condizioni di pari opportunità, coesione, inclusione sociale e assenza di ogni forma di discriminazione. Nel 2005 ha aderito al Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), ex SIPROIMI ed oggi Sistema di Accoglienza Integrata (SAI), costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata che accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo (FNPSA).
A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che, oltre ad assicurare servizi di vitto e alloggio, prevedono in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
“Un lavoro incessante, fatto con passione e dedizione che coinvolge e fa rete – ha spiegato il presidente della Provincia Simone Saporito – che integra e mette a frutto le risorse umane presenti e che attraverso l’accoglienza cresce e diventa un moltiplicatore di buone pratiche sociali. Uno strumento indispensabile per un’evoluzione culturale che dall’integrazione e dall’accoglienza deve trarre forza ed ispirazione”. In questa particolare ricorrenza, la Provincia di Crotone, Servizio Pari Opportunità, Immigrazione, e gli enti attuatori del progetto SAI Prociv Arci Isola di Capo Rizzuto, Agorà Kroton Soc. Coop. Soc., Baobab Soc. Coop. Soc. e Soc. Coop. Soc. Kroton Community hanno promosso momenti di riflessione con i beneficiari accolti.
Diversi appuntamenti di confronto con l’obiettivo non di celebrare la donna ma di mettere in moto azioni di cambiamento, di abbattere preconcetti e essere concreti. Molteplici i punti di vista sulla stereotipia di genere e dalle loro parole, forti e significative è venuto fuori un manifesto di impegno.
Testimonianze che oltre ad offrire spunti di riflessione indicano la strada da percorrere e confermano volontà di fare e mettere in campo azioni reali, quotidiane. Dal Pakistan al Bangadlesh le parole cono le stesse: responsabilità e cambiamento.
Da ciò è venuto fuori un hashtag che è diventato il “core” del nostro manifesto.
#AssumiamoCi la Responsabilità del cambiamento.
Il disagio economico, l’estremismo religioso, le convenzioni familiari, lo stereotipo di genere, i poteri forti, appartengono a tutti e dietro a tutto questo ci sono donne che in ogni società faticano ad avere riconosciuti i diritti che vedono anteposti i doveri e le responsabilità alla piena determinazione. Il mondo immaginato con i beneficiari è un mondo dove il rispetto e la libertà guidano l’agire quotidiano e dove uomini e donne vivono in armonia con tutti gli elementi naturali avendo come unico scopo la libertà. Nel centro dell’immagine il mondo inizialmente grigio, comincia ad assumere colore e i paesi nei quali siamo andati virtualmente per tramite dei nostri beneficiari assumono colori diversi e si tingono di quella responsabilità che ognuno di noi deve assumersi.
La strada davanti è un lungo cammino ma ogni viaggio inizia sempre con un primo passo, con queste parole le donne accolte nei nostri progetti ci invitano a lottare.
Un lavoro sinergico di donne, dalla responsabile per l’ente locale, dott.ssa Filomena Foresta, alle coordinatrici e operatori sociali che fanno capo alle equipe degli enti attuatori Dott.ssa Adriana Scaramuzzino, Dott.ssa Monica Carvelli, Dott.ssa Rosalba Cusato, Maria Lombardo, Dott.ssa Marianna Barilari.