Di seguito il comunicato a firma congiunta SIULP – SAP – SIAP – COISP – SILP CGIL.

Cinque organizzazioni sindacali di Polizia hanno inviato una nota all’Ufficio relazioni sindacali del Ministero dell’Interno, Dipartimento della P.S. di Roma chiedendo di colmare il deficit di personale che si è venuto a creare nell’Ufficio della Polfer di Crotone, anche alla luce dei recenti pensionamenti ( 3 unità di cui due Sovrintendenti ). Mentre in questa particolare situazione emergenziale per l’intero paese, continua l’attenzione del Dipartimento della Pubblica sicurezza ed in particolare del Sig. Capo della Polizia per la “centrale” di Polizia dove nel decorso anno sono stati trasferiti circa 50 uomini dei quali molti
di prima nomina usciti dal corso, contribuendo ad abbassare vertiginosamente l’eta media dei poliziotti in servizio, al contrario la situazione generale per quanto riguarda gli uffici di specialità ed in particolare per la Polfer, risulta ancora molto precaria. Il locale Posto di Polizia Ferroviaria vive in una situazione emergenziale quotidiana con enormi carichi di lavoro che gravano quotidianamente sul poco personale in servizio che comunque nonostante l’esiguità numerica ha visto aumentare il proprio report mensile sull’attività di polizia con un incremento dei dati statistici del 400 per cento. Ad esacerbare la cronica carenza organica del Presidio di Polizia di che trattasi, da oltre un decennio, la città di Crotone è meta di un continuo flusso di sbarchi di extracomunitari delle più disparate etnie, che cercano, qui come in altri siti, forme assistenziali a vario titolo e condizioni di vita migliori e più dignitose rispetto ai luoghi di provenienza, spesso scenari di atroci guerre intestine o vittime di calamità naturali. Da almeno cinque anni nella provincia pitagorica, persevera l’annosa questione degli extracomunitari in attesa dell’ottenimento del rilascio del permesso di soggiorno o del vaglio della commissione territoriale in ordine alle pratiche dei richiedenti asilo. Un’aliquota consistente di questi cittadini extracomunitari ha, da diversi anni, occupato abusivamente alcuni spazi ubicati all’interno dello scalo ferroviario di Crotone, situati pocodistanti dalla rete ferrata, in un contesto di totale degrado, realizzando, con mezzi di fortuna, una vera e propria baraccopoli. Ad aggravare queste inopinabili problematiche, nel tempo si sono aggiunte le precarie condizioni igienico sanitarie scaturite dalla presenza di una moltitudine di rifiuti e deiezioni, generati dagli stessi migranti, che risultano presenti nelle aree prospicienti il “complesso abitativo”. Tale contesto ha ingenerato una serie di criticità ravvisabili sia sotto il profilo sanitario, per le ragioni in commento, che in relazione all’incolumità degli immigrati, per l’utilizzo di cucinini nei pressi e all’interno delle baracche realizzate prettamente con cartoni e plastiche, e per la sicurezza dell’impianto ferroviario stesso. Le criticità derivanti dal degrado sociale in cui versano i cittadini extracomunitari sono esasperate dal fatto che gli stessi sono dediti all’accattonaggio bivaccando nel centro urbano, inoltre sono soliti oltrepassare i binari, anche in condizioni di scarsa o totale assenza d’illuminazione dell’impianto ferroviario, sovente in concomitanza del transito dei convogli costituendo grave pericolo e intralcio per il traffico ferroviario. In disparate occasioni, hanno assunto un atteggiamento ostile nei confronti del personale ferroviario, dei viaggiatori e soprattutto del personale operante nel Presidio di Polizia Ferroviaria di Crotone chiamato ad intervenire quasi quotidianamente. Oltre che nella ordinaria attività d’Istituto di Vigilanza Scalo sulla tratta di competenza e relative aree pertinenziali, pattugliamenti lungolinea, implementazioni dei dispositivi di vigilanza nell’ambito della propria giurisdizione e quant’altro rientri nell’alveo dei controlli di Specialità, la situazione dei migranti “residenti” e di quelli che in numero ingente vengono dimessi dal locale centro di accoglienza CARA “Sant’Anna” di Isola di Capo Rizzuto e che si riversano presso lo scalo ferroviario di Crotone senza possibilità di organizzare servizi mirati, convogli in numero idoneo e acquisti collettivi di titoli di viaggio, costituisce la preminente attività di controllo quotidiano del pur esiguo manipolo di uomini della Polfer di Crotone. Alla luce di quanto sopra esposto le scriventi OO.SS. chiedono agli Uffici preposti Ministeriali, una maggiore attenzione per il presidio della Polfer, relativamente agli incrementi di personale sia in occasione delle future immissioni in ruolo di Agenti, compatibilmente con le risorse disponibili, che attraverso la movimentazione ordinaria dei dipendenti interessati al predetto ufficio.