Di seguito la nota a firma Danilo Arcuri (Crotone Città di tutti), Antonio Megna (DemoKratici), Valentina Galdieri(Laboratorio Crotone) e Giuseppe Ferragina (Democratici Progressisti)
“È da tempo, ormai, che in città imperversa il dibattito sul progetto Antica Kroton. In sei mesi di amministrazione Voce, assistiamo quotidianamente ad annunci di modifiche del progetto, di un inutile girovagare, ma senza che lo stesso faccia mai un passo in avanti.
Parole, parole, fiumi di parole, soltanto parole senza un atto formale di questa amministrazione che, dimostra, ogni giorno di più, di non saper come guidare questa città. Oggi, finalmente, e potremmo dire anche “era ora”, si registra un fermento intorno al progetto e questo dovrebbe essere da sprone per qualsiasi amministrazione che vuole fare.
Ma il sindaco Voce ama solo gli applausi dei suoi tifosi e detesta le critiche cercando, con la sua solita violenza verbale, di ridurle al silenzio. Per questo anomalo e inconcludente atteggiamento c’è un ampio e diffuso sentimento di disapprovazione nell’opinione pubblica cittadina.
Una controprova è data dalle associazioni culturali, che sono tutte sul piede di guerra per difendere un progetto che questa amministrazione vuole snaturare, senza aver mai spiegato il reale motivo di questa scelta.
Il progetto rimane prigioniero e segregato nelle stanze del Comune e solo la senatrice Corrado è autorizzata a metterci sopra le mani, come se fosse “cosa sua”.
Anche in questo caso, la città non deve sapere. Per questo motivo, per squarciare questa coltre di silenzio, abbiamo avanzato la proposta che nel prossimo Consiglio comunale venga inserito come punto all’ordine del giorno il progetto Antica Kroton.
Apprendiamo dall’ufficio “propaganda” del Comune di Crotone che, nei giorni scorsi si è svolta una riunione con la ex Sovrintendenza (segretariato regionale del Mibact), in cui, ci dicono, è andato tutto bene e Patamia ha dato la sua benedizione alla rimodulazione proposta dalla Giunta Voce.
La città dovrebbe festeggiare a questa notizia? E per caso, questa amministrazione ha chiesto alla ex Sovrintendenza un rendiconto sulla sua più incompleta inerzia su Antica Kroton?
Ha chiesto a Patamia se e come il suo ufficio vuole spendere i tre milioni di euro per Capocolonna?
Ha chiesto a che punto sono le altre schede di Antica Kroton, tra cui quella accanto allo Stadio Ezio Scida, da sempre pallino fisso di Patamia e della Corrado?
Ha chiesto a che punto è l’iter per la bonifica del Castello di Carlo V?
No, Voce e i suoi assessori non hanno chiesto nulla di tutto questo e se lo hanno fatto non hanno voluto informare i crotonesi.
Si sono presentati con il cappello in mano chiedendo clemenza ed elemosinando il favore di un ente, la ex Sovrintendenza, che non ha mai investito un euro sulla città di Crotone.
L’ultimo post su Facebook del sindaco Voce, d’altronde, conferma appieno questa logorroica strategia che mira a coprire il nulla amministrativo con grida, attacchi ed enormi falsità.
A cominciare dalla storia del progetto Antica Kroton, artefatta ad arte dal sindaco, per dare forza alle sue teorie strampalate. Se oggi la Giunta comunale si può permettere di rimodulare un progetto, lo deve solo al fatto che grazie alla Prossima Crotone e la lavoro della consigliera regionale Flora Sculco, Antica Kroton è uscita dalle paludi della burocrazia ed è diventata progetto, risorgendo a nuova vita dopo essere stato seppellito per anni nei cassetti dell’assessorato regionale all’Ambiente.
Questo lavoro e non le chiacchiere, hanno reso possibile la firma delle convenzioni, le prime il 30 luglio del 2018, le altre a marzo 2019, che hanno dato, finalmente, la possibilità di divenire operativi. Altro che tre anni in cui non si è fatto nulla.
Si è avviata la linea della comunicazione e non solo con la meravigliosa e storica presentazione realizzata al museo di Pitagora, sulla quale si prova invidia e si dicono soltanto bugie a cominciare da quanto si è speso. Si è avviata l’archeologia preventiva, i cui risultati, oggi, sono stati trasformati “nella scoperta dell’acqua calda” dal sindaco Voce.
Come se fare l’archeologia preventiva fosse una spesa inutile, quasi una regalia, e non invece un obbligo previsto per legge propedeutico alla progettazione dello scavo.
I risultati di questa attività sono giunti al Comune a dicembre 2019 e ad oggi risultano ancora nascosti in qualche cassetto dell’Urbanistica.
Il tutto, chiaramente, taciuto, perché in questa città niente si deve sapere.
È stato realizzato il progetto per l’ex scuola di san Francesco e messa a gara la sua realizzazione. Si erano preparati i progetti per la “mobilità lenta” (piste ciclabili e percorsi pedonali per collegare il parco archeologico urbano).
Sindaco ci eviti, per favore, il solito e stantio post in cui ci accusa di essere nervosi, perché non gestiamo più il progetto.
Il tempo degli alibi, delle bugie e degli sproloqui è finito!
Nessuno è nervoso, ma tutti sono arrabbiati perché Crotone sta rischiando di perdere il finanziamento più strategico per il futuro di questo territorio.
E lo stiamo perdendo per l’incapacità politica ed amministrativa di questo sindaco.”