Mai ci  saremmo  aspettati di svegliarci  un giorno e accorgerci che Crotone insieme ai suoi mille problemi, viene inondata di parole, parole e chiacchiere che “al mercato non s’impegnano” Titoli su titoli, di giornali locali, dedicati all’approvazione in consiglio comunale della mozione,contro il DDL Zan. Premesso che i crotonesi, piagati dall’alluvione e da una pandemia che l’ha messa in seria difficoltà, manco sanno chi sia Zan e che semmai l’espressione zan, viene usata per fare allontanare i cani, mi chiedo come sia possibile perdersi in un puro esercizio di stile, trasformando la politica in un certamen di latino. E’ risaputo che le battaglie etiche vengono condotte quando una società s’interroga su cambiamenti epocali che riguardano una sfera intima e personale. In queste condizioni, specie a Crotone, è come prepararsi una mattina, scegliersi un bel paio di scarpe e indossarle senza essersi messi i calzini.

Ddl Zan, questo sconosciuto, che fa strappare di dosso le vesti a chi si professa di destra, di sinistra o di centro, dimenticando che qui la vera dialettica si misura con quanto si riesce a fare fattivamente andando incontro a chi chiede strade percorribili e senza buche, buche che quando diventano voragini e non c’è l’intervento tempestivo di un’amministrazione, deve  essere lo stesso cittadino a ripararsele come meglio può, perché aspettare l’intervento del comune  richiede delibere da istruire e squadre da mandare per ripararle.

Questi alcuni degli aspetti per rendere l’idea di quanto sta succedendo e di come si stia menando il can per l’aia aspettando che il Governo cittadino diventi come il medico che intervenga prima, che la piaga diventi  verminosa.

Abbiamo approvato la mozione contro il ddl Zan ma non liberato la comunità dai turchi o dagli sciacalli che continuano ad imperversare, facendo razzia delle nostre carni. Ci si appella su dettagli legislativi lontani anni luce dai bisogni reali, dimenticando che anche le leggi non tutelano certamente i più deboli ma sono adoperate strumentalmente da chi nota che una virgola o un punto fa la differenza. Ma se avevamo tutti questi Soloni, c’era bisogno di eleggere un sindaco a furor di popolo se poi in un consiglio comunale, invece di badare al concreto si parla di quisquilie appellandosi a machiavellismi che rispediamo al mittente?.

Sveglia crotonesi. La realtà è ben altro e ai demagoghi del” politicamente corretto” ci viene da suggerire un’agora magari dedicata a Pitagora, in cui esibirsi come novelli Demostene e dar lustro alla propria dialettica che nulla ha a che vedere su cosa sia governare un territorio.

Gli intellettuali del diritto si facessero un’esame di coscienza, e acquisissero il senso della realtà.Siamo indietro di cent’anni e la nostra solitudine è diventata un sarcofago senza più nemmeno la mummia dentro.

Antonella Policastrese, Davide Monte