È un arricchimento, è qualcosa di più di un semplice Pcto (Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento). Quello che le studentesse e gli studenti dell’istituto Mario Ciliberto di Crotone hanno fatto anche quest’anno con la Capitaneria di porto di Crotone è stato probabilmente il vero Pcto, che ha mostrato tutte le sfaccettature di un lavoro tanto complesso quanto affascinante. Le più svariate attività svolte quotidianamente dalle donne e dagli uomini della Guardia costiera hanno assunto agli occhi degli studenti un valore diverso, sicuramente più importante perché hanno visto quanti uomini, mezzi e risorse ci sono dietro a cose che sembrano scontate quasi banali, ma che hanno visto che non lo sono affatto.
Missione compiuta dunque per il dirigente scolastico Girolamo Arcuri e il comandante Domenico Morello. Loro hanno dato vita alla convenzione che ha coinvolto gli studenti della classi terze dell’istituto, i docenti responsabili del Pcto e ufficiali e sottoufficiali della Capitaneria.
Il percorso si è diviso in due fasi principali. La prima ha visto gli uomini della Capitaneria di porto uscire dalla propria struttura per recarsi a scuola e incontrare gli studenti. Durante più sessioni all’interno delle aule attrezzate dell’istituto hanno illustrato, l’organizzazione, le procedure e il lavoro svolto da tutti gli uomini, il perché una determinata cosa viene svolta in un modo anziché un altro. Nella seconda fase invece a spostarsi sono stati gli studenti che accompagnati dai docenti responsabili del Pcto per le varie classi: Antonello Pergamo, Mariangela Laratta, Antonio Cacozza, Fulvio Spanò e Francesco Carvelli che sono stati ospitati nella struttura. Qui hanno avuto modo di vedere, anzi di toccare con mano quello che è il lavoro, dove si svolge, ma soprattutto in che maniera. Accompagnati dagli uomini della Capitaneria hanno visitato la sala operativa, altri posti di comando, parte del porto, ma soprattutto hanno avuto modo di visitare i mezzi con i quali vengono effettuate le operazioni in mare, specialmente quelle di salvataggio. Studentesse e studenti si sono resi conto di quanto possono essere complesse determinate attività, ma allo stesso tempo hanno visto con quanta passione vengono svolte e soprattutto hanno capito l’importanza di un simile lavoro.
È stato questo il risultato atteso e fortemente voluto da Arcuri e Morello, con questo hanno capito che tutto è stato fatto per il meglio e che tutto è andato per il verso giusto. Anche senza dirlo sono state gettate le basi per la prosecuzione di questa proficua collaborazione.