Dispiace constatare che un consigliere che nel passato ha sempre dimostrato garbo istituzionale come il consigliere Antonio Manica in occasione della sua ultima esternazione, rispetto alla comunicazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato sulla vicenda Akrea, abbia avuto una così pesante caduta di stile.
Definire “pecore al servizio del potere” gli operatori dell’informazione è sicuramente un’offesa grave nei confronti di chi quotidianamente è al servizio della comunità cittadina.
Tra l’altro il consigliere Manica ha trascurato il fatto che la notizia in questione era stata ampiamente trattata dai media locali e regionali.
La stessa amministrazione aveva, con un proprio comunicato, diffuso la notizia attraverso i propri canali istituzionali.
Siamo di fronte ad una dichiarazione tardiva e gratuita.
Si può essere non d’accordo o esternare il proprio pensiero ma non si può denigrare l’operato degli altri.
Paradossalmente il consigliere Manica si è proprio servito di quelli che ha definito “pecorelle” per esternare il proprio punto di vista.
Peccato, ha perso un’occasione.
La democrazia ha delle regole che prevedono soprattutto il rispetto degli altri.
I Consiglieri Comunali
Paolo Acri, Chiara Capparelli, Domenico Ceraudo, Vincenzo Familiari, Ernesto Ioppoli, Paola Liguori, Domenico Lo Guarro, Antonio Mazzei, Floriana Mungari, Antonella Passalacqua, Iginio Pingitore, Cristian Prisma, Ginetta Tallarico, Giada Vrenna, Pier Francesco Vrenna