Il senatore di Fratelli d’Italia, Andrea De Priamo, su un’idea nata circa 20 anni fa da Giorgio Ceccarelli, presidente dell’associazione “I Love Papà”, ha presentato nella Sala dei Caduti di Nassirya del Senato della Repubblica l’iter del disegno di legge per l’istituzione della Giornata Nazionale di Figli.
Il senatore De Priamo, insieme all’ideatore Ceccarelli, ha ringraziato gli illustri ospiti intervenuti per il loro importante lavoro di promozione svolto in questi anni: associazione “I Love Papà”, esperto in comunicazione pubblica; Tiziana Teodora Rizzo, presidente nazionale dell’INAMEF.
Il senatore De Priamo si è fatto promotore e primo firmatario del disegno di legge presentato a dicembre scorso, per riconoscere l’importanza e il ruolo dei figli al fine di promuovere iniziative volte a valorizzare il loro contributo nell’ambito familiare e sociale, per creare valori positivi, virtuosi e da emulare.
Ceccarelli dal 2010 aveva rappresentato questa idea a tutto l’arco costituzionale, non trovando però mai un sostegno effettivo.
Il progetto ha già avuto il benestare di una decina di Comuni in Italia, tra cui quelli calabresi di Orsomarso, Montalto Uffugo, Paola e Castelsilano, grazie all’intervento di Valerio Caparelli, come coordinatore dell’iniziativa per le regioni Calabria e Basilicata, e alla fattiva cooperazione dei vertici associativi della Sezione Distrettuale di Catanzaro-Cosenza degli Avvocati Matrimonialisti Italiani.
“Esiste una festa per i papà, per le mamme, per i nonni, ma non esiste una festa che esalti la figura e l’importanza insostituibile dei figli per ogni società e in ogni tempo – ha ricordato Caparelli nel corso della conferenza a Palazzo Madama –. Mentre attendiamo il corso del disegno di legge, già incardinato nella Commissione deputata alla prosecuzione dell’iter, rilanciamo l’appello alle Istituzioni superiori nazionali e regionali affinché si attuino presto politiche a sostegno dell’istituto familiare, che guardino concretamente alla valorizzazione della figura dei figli, all’interno della famiglia e delle comunità. Nel frattempo, continuiamo a lavorare in questa direzione per costruire una società civile migliore e gettare le fondamenta per un senso concreto di comunità in cui far convivere tutte le differenti identità”.
La conferma arriva dal senatore De Priamo che ricorda come “I figli entrano spesso nel dibattito politico: famiglia, natalità, crisi, scuola, università, ricerca, lavoro e altro, ma non sono mai adeguatamente considerati come soggetti. I figli meritano tanta attenzione e anche una Giornata nazionale, come avviene per altre identità. Il provvedimento prevede che ogni 15 giugno vengano premiate le situazioni virtuose, distintive, che siano da esempio e sprone per tutti coloro che vorranno emularli”.
Sul buon esito della proposta di legge, che non ha paternità politica di parte ma risulta trasversale all’attenzione dovuta ai figli, il senatore De Priamo mostra un cauto ottimismo, anche se si spera che il benestare arrivi entro la fine di questo anno.
Al termine della conferenza stampa, il sen. De Priamo e Ceccarelli hanno premiato due ragazzi di Guidonia Montecelio ritenuti esempi da seguire ed emulare, che prestano opera di volontariato presso l’Associazione Valle Aniene Associati: Simone Poliani, di 24 anni, e Federica Altamura, di 22 anni.
Simone segue da solo il fratello minore disabile e, pur avendo perso i genitori e la sorella maggiore, non rinuncia all’opera di aiuto presso i volontari e senza cedere continua a prestare quotidianamente la sua opera di supporto e contributo.
Federica, dopo essersi isolata anche per il lockdown e vari motivi personali, attraverso l’opera di volontariato si è riappropriata della propria vita: è tra le più partecipative e trascinante per gli interventi e punta alla laurea infermieristica per essere ancor più di aiuto alla comunità e al prossimo.
Due ragazzi davvero speciali come altrettanto speciale, premuroso e accurato è questo disegno di legge, che vuole celebrare e discutere sull’importanza del ruolo dei figli e sensibilizzare la collettività e le istituzioni sull’importanza di pensare anche all’essere figlio di una comunità, condizione che impone un percorso di ricerca di responsabilità condivisa attraverso la formazione e l’educazione, ma anche investendo maggiori risorse economiche e culturali a sostegno del ruolo sociale dei genitori, passando per iniziative di sensibilizzazione che stimolino un maggiore impegno affettivo degli stessi, oltre che dell’ambito parentale di riferimento.