Di seguito l’esposto presentato dai consiglieri comunali.
“Appreso, da dichiarazioni rese dal Consigliere Enrico Pedace, dell’esistenza di significative criticità avuto riguardo alla situazione degli istituti scolastici relativi al grado d’istruzione Scuola media, scuola elementare e scuola dell’infanzia, ubicati a Papanice.
Specificatamente, sino all’anno scorso, la Scuola dell’infanzia servente l’utenza di Papanice era
ubicata in Via Oceania, doveva poteva fruire di locali ampi e sicuramente idonei. Tra l’altro la
scuola di Via Oceania è provvista di bagni sicuramenti idonei agli alunni della Scuola dell’infanzia,
nonché di laboratori didattici che ad oggi risultano essere stati smantellati senza che vi sia stata una
loro collocazione altrove.
Durante il corrente anno, per determinazione della dirigente scolastica, determinazione rispetto alla
quale, il Comune di Crotone ha prestato completa acquiescenza, la scuola dell’infanzia è stata
trasferita in un edificio in Via Calabria, dove sono state accorpati la Scuola Media, la scuola
elementare e la scuola dell’infanzia.
Inutile evidenziare quale sia la limitatezza degli spazi rispetto alla precedente sistemazione che già
di per sé costituisce un elemento che rende del tutto inopportuno se non addirittura inspiegabile,
l’avvenuto trasferimento.
Specificatamente, per come dettagliatamente evidenziato dal consigliere Pedace nel corso di
svolgimento di più di una seduta di commissione consiliare, in via Calabria, le aule della Scuola
materna sono ubicate in locali provviste di grate;
in corrispondenza di una porta che costituisce accesso secondario in un’aula, vi è una
inopportunamente collocata una scala antincendio che ostruisce tale accesso;
si dubita dell’idoneità dei servizi igienici di cui è dotata la scuola di Via Calabria. A tacer d’altro, i
bagni serventi la scuola dell’infanzia, non hanno le tazze di altezza adeguata ed i locali non sono
provvisti di finestre.
Inoltre nella scuola di Via Calabria, non esiste un locale mensa.
Si invitano altresì le autorità in indirizzo a volere verificare l’esistenza del collaudo della struttura,
nonché l’efficienza, piuttosto che adeguata e certificata sussistenza del sistema antincendio.
Altresì, la scuola materna risulta essere ubicata a circa 2 chilometri dall’abitato e pertanto, tale
distante ubicazione, non pare risulti conforme ai dettami del Decreto ministeriale del 18.12.1975,
(in SO alla GU 2 febbraio 1976 n. 29) e successive modifiche ed integrazioni.
Si tenga conto a riguardo che non esiste allo stato un servizio di trasporto scolastico che garantisca
il raggiungimento di tale edificio, si considerino poi le problematiche che saranno particolarmente
gravi, avuto riguardo agli alunni affetti da disabilità.
Più in generale, francamente non si comprendono le ragioni che abbiano motivato un simile
trasferimento che costringe le attività didattiche e di segreteria in spazi angusti, comunque
decisamente inferiori rispetto alla precedente sistemazione, tantomeno, le stesse ci sono state riferite
dall’Assessore alla pubblica istruzione Prof.ssa Rachele Via che si è limitata a far riferimento alla
decisione assunta dal dirigente scolastico in forza di una potestà che gli deriva dal principio
dell’autonomia scolastica ma che certo, pare evidente, non può sconfinare nell’immotivato arbitrio e
soprattutto, riteniamo, non può esimere le autorità in indirizzo dall’esercitare i necessari controlli
piuttosto che le necessarie valutazioni.
Si richiede perciò che ogni autorità in indirizzo per quanto di sua competenza voglia esercitare il
ruolo di vigilanza e d’intervento che gli attribuisce la legge.
Con ossequio.
Enrico Pedace
Fabrizio Meo
Marisa Luana Cavallo
Alessia Lerose
Carmen Giancotti
Fabio Manica
Giuseppe Fiorino
Salvatore Riga
Anna Maria Rita Cantafora