“Ora basta!
Sono passati troppi giorni dall’apertura della crisi al Comune di Crotone e ancora non si vede la
luce alla fine del tunnel.
Quattordici giorni in cui il sindaco Voce ha dato vita al più truce e disgustoso teatrino della politica.
Inciuci, beceri trasversalismi, compromessi al ribasso, false trattive, tentativi di accaparrarsi il
singolo consigliere comunale, strani miscugli e velenosi intrugli, il primo cittadino ha messo in
campo tutto l’armamentario della peggiore politica, tutto pur di rimanere incollato alla sua
poltrona.
Tutto alle spalle della città e senza affrontare un problema o un’esigenza dei cittadini.
Invece di essere al Comune di Crotone, si è avuta l’impressione di trovarsi ad un mercatino di terza
mano dove si tratta anche sul costo delle mutande.
Vergogna!
Siamo stanchi di assistere a questo squallido teatrino, condito dalla ricerca di quei consiglieri
comunali, pochi per fortuna, sempre pronti sul piede di guerra a parole, ma nei fatti disposti a tutto
per tenersi ben salda la poltrona.
Crotone è stanca di questo scempio, disgustata e sempre più distaccata dalla “res pubblica”.
E poi qualcuno si stupisce se siamo, per la seconda volta consecutiva (regionali prima e referendum
ora), l’ultima città italiana per partecipazione al voto.
Qualcuno davvero pensa che questi atteggiamenti dei nostri amministratori non generino nei
cittadini un afflato di rigetto della politica e della partecipazione?
Siamo davvero arrivati a questo livello di irresponsabilità che consente a qualcuno di fare ciò che
vuole senza pensare alle conseguenze che ogni azione produce?
Richiamiamo il sindaco Voce alla sua responsabilità.
Basta inciuci, c’è bastato quello che ha provato a fare.
Basta chiacchiere con “i quattro”, prima ripetutamente offesi dal sindaco, quando era sicuro di
avere l’appoggio di Forza Italia, e poi “richiamati” al dialogo magari con la solita falsa carezza e la
promessa del solito assessorato.
Basta!
Basta perdere tempo, la città di Crotone non merita questo vergognoso scenario in cui è stata
catapultata dal sindaco Voce.
Il primo cittadino prenda atto di non avere più i numeri per governare e rimetta immediatamente il
proprio mandato consentendo in tal modo di sfruttare la finestra elettorale autunnale per ridare un
nuovo governo alla città.
Se il sindaco tenterà, invece, di sopravvivere, senza numeri, a questa crisi e di vivacchiare rinviando,
magari di qualche settimana, l’inevitabile fine della sua esperienza amministrativa, allora sarà lui e
soltanto lui il responsabile di un commissariamento prefettizio che potrebbe durare sette o otto mesi.
Per una volta, anzi per la prima volta, Voce metta da parte i propri egoismi e pensi al bene della
città mettendo la parola fine a questa sua dannosa quanto improduttiva amministrazione.”
I Consiglieri comunali
Danilo Arcuri
Antonio Megna