Di seguito la nota del coordinamento politico #CrotoneCittàditutti

La città di Crotone è in un gravissimo stato di degrado sociale, economico e culturale, livelli di
decadenza che mai questa città aveva raggiunto.
Crotone è una città perennemente sotto stress ed in piena crisi d’identità.
Una regressione che incide fortemente anche sui rapporti umani.
Crotone si è chiusa nei propri egoismi, amplificando la propria endemica incapacità di ritrovarsi, di
riconoscersi, insomma, di fare comunità.
Neanche davanti a Parco Pignera in fiamme questa città ha saputo fare muro ed essere solidale con
sé stessa.
Anche davanti a quelle fiamme che hanno bruciato tutti, c’è chi ha provato a dividere la città nella
classica lotta fratricida tra Guelfi e Ghibellini.
Abbiamo letto di tutto, anche chi ha insinuato, e neanche tanto velatamente, che gli incendi a Parco
Pignera siano stati appiccati da chi è contro questa amministrazione.
Siamo difronte al delirio, all’isterismo, al rancore che diventa aggressività.
Siamo difronte a chi, per evitare di assumersi le proprie responsabilità di amministratore, come la
manutenzione di Parco Pignera, spara nel mucchio per sollevare la classica cortina fumogena dietro
cui nascondere le proprie inadempienze.
Siamo nel caos più completo, la confusione regna oramai sovrana in tutti gli angoli della città.
Serve sicuramente rimettere ordine, così come sarebbe utile quanto salutale abbassare i toni,
ritornare a ragionare, aprire il confronto e perché no essere più tolleranti alle critiche.
La città chiede chiarezza sia nelle parole che negli atti, e questi devono essere sequenziali tra di
loro.
Bisogna decidere da che parte stare, se schierarsi con chi semina odio e tende sempre a minare la
coesione sociale della nostra comunità, oppure mettersi dalla parte della città e dei cittadini, anche
pagando dazio, anche rinunciando a prebende e a posizioni di vantaggio.
La prossima seduta del Consiglio comunale, che si terrà domani, potrebbe essere un primo
momento per fare chiarezza.
Crotone e i crotonesi non capirebbero atteggiamenti strumentali.

I Consiglieri di maggioranza si votino il bilancio della loro amministrazione, gli altri si oppongano.
Così si fa e così è in natura.
È un’equazione facile.
Assenze strane, astensioni mirate, elucubrazioni filosofiche, sofismi di tipico stampo ateniese,
niente di tutto questo sarebbe comprensibile e accettabile.
La minoranza faccia la minoranza, per una volta compatta si spera.
I dissidenti della maggioranza, quelli che fuori dal Palazzo, quando sono in mezzo alla gente, quasi
per autoassolversi, parlano male di questa amministrazione, del sindaco e di ogni singolo assessore,
dicano apertamente da che parte stanno.
Il sindaco Voce si conti in Consiglio e dica pubblicamente di quanti consiglieri è la sua
maggioranza.
Non perdiamo questa ulteriore occasione per fare chiarezza.
La città ha il diritto di sapere da chi è rappresentata.