Apprendo, non senza stupore, che il Consigliere di minoranza Antonio Megna è ritornato – senza dare atto di un confronto avuto con il sottoscritto – sul tema dell’obbligatorietà del pagamento del canone unico all’indomani dell’approvazione definitiva del cd “decreto milleproroghe” in relazione all’occupazione del suolo pubblico.

Senza voler entrare nei tecnicismi della norma ma solo per dare compiuta spiegazione alla volontà del legislatore, la disposizione prevede che sino al 30.06.2022 è prorogata la possibilità della richiesta, “con modalità semplificata”, di occupazione di suolo pubblico e tutte le concessioni per occupazione del suolo pubblico regolari al 31.03.2022 sono anch’esse prorogate d’ufficio al 30 giugno.

Coloro che intendono continuare, dopo il 31 marzo, ad occupare il suolo pubblico sono obbligati, ex lege, al pagamento del canone unico così come regolamentato dai singoli comuni.

La norma di legge, dunque, non consente alcuna discrezionalità alle amministrazioni comunali che, quindi, sono obbligate ad applicare automaticamente e senza eccezione alcuna quanto disposto.

Il Consigliere Megna, già prima e con nota stampa apparsa oggi, sostiene di aver incalzato l’amministrazione comunale ad adottare atti amministrativi di sospensione la riscossione del canone unico.

A tal riguardo, su mia iniziativa, ho incontrato il Consigliere Megna ed ho fatto presente allo stesso che il Comune di Crotone, e ciò esclusivamente per condotte di altre amministrazioni, si trova – come a lui ampiamente noto – in stato di spesa vincolata (cioè non può spendere soldi pubblici se non per attività essenziali).

Questa situazione impone all’Ente di non poter rinunciare alle entrate tributarie comunali regolamentate, tra l’altro, da regolamenti approvati dal Consiglio Comunale.

In pratica l’attività di spesa del Comune, per le evidenziate problematiche antecedenti all’attuale l’Amministrazione, è bloccata dal provvedimento impositivo della Corte dei Conti.

Già ciò sarebbe elemento sufficiente far considerare l’istanza, da parte del Consigliere, erroneamente posta. Ciò nonostante, ho evidenziato che il blocco della riscossione – semmai si potesse agire in tal senso – dovrebbe prevedere che venissero individuate risorse alternative per non determinare il danno erariale e la decisione ultima spetta all’autonomia del Consiglio Comunale che, per parte sua, ne dovrebbe disporre l’intervento e sostenere l’individuazione della posta di entrata alternativa nel bilancio comunale.

Certamente il Consigliere Megna, quando sollecita interventi di blocco delle entrate alla Giunta, non credo che chieda scientemente la produzione di un danno erariale in capo al sindaco e alla sua amministrazione, tanto che quando è stato sollevato tale impedimento, è parso comprendere che lo stesso Consigliere avesse pienamente condiviso le negative condizioni.

Nell’affrontare questa esperienza amministrativa mi sono posto il dovere di rispettare la legge e mantenere un basso profilo e ciò nella considerazione che la situazione della attività commerciali di Crotone, per oggettive e soggettive motivazioni, appare compromessa dall’incuria del passato e merita una profonda quanto dispendiosa attività di ripristino delle regole.

In questi giorni si sta condividendo un percorso sulle problematiche con le associazioni di categoria così da verificare i problemi più impellenti da affrontare.

La strada intrapresa è finalizzata perché, nel rispetto dei diritti di tutti, si ricerchino le praticabili soluzioni di breve termine e si programmino gli interventi da mettere in campo per risolvere le negative questioni strutturali di più ampio respiro.

La consapevolezza della crisi strutturale dell’economia locale impone a tutti serietà e atteggiamento rigoroso nell’affrontare i problemi e ciò senza farsi affascinare da proposte populiste perché non legittimamente praticabili.

La strada del confronto intrapreso con le associazioni di categoria (in primis Confidustria e Confcommercio che costantemente richiedono incontri per rappresentare le difficoltà ma anche le proposte positive delle loro categorie) è tutto finalizzato a ricercare modalità che consentano il ripristino della regolarità tributaria (elemento necessario per poter accedere alle concessioni comunali) e la fruizione dei servizi essenziali per lo svolgimento in sicurezza e compiutamente della varie attività d’impresa esercitate.

L’amministrazione ha inteso intraprendere la via della concertazione per favorire la ripresa economica del territorio e ciò ponendo a canone, indisponibile e reciproco, il rispetto dei diritti e la pretesa dei doveri.

Comprendo che il ruolo dei consiglieri di minoranza sia quello di incalzare l’amministrazione comunale quando ritiene, secondo un suo legittimo pensiero, che essa sbaglia ma non si ritiene accettabile che la critica sia formulata per atti e azioni che competono alla potestà del Consiglio Comunale e non alla Giunta e la cui, eventuale, produzione risulta impedita per vincolo ineludibile.

Natale Filiberto

Assessore Attività Produttive