di seguito il comunicato dell’on. Elisabetta Barbuto (M5S Camera)
Sulla nomina del commissario straordinario per la bonifica del sito di interesse nazionale (SIN) Crotone-Cassano-Cerchiara e sulla tutela degli ecosistemi e del paesaggio nella città di Crotone e nel territorio circostante serve maggiore attenzione e determinazione da parte del Ministero della Transizione ecologica e del Governo. Lo abbiamo ribadito in sede di replica, oggi in aula alla Camera, durante la discussione dell’interpellanza urgente a mia prima firma: la salute dei cittadini e la salvaguardia del territorio non possono attendere oltre.
*La dichiarata attenzione del Mite non soddisfa davanti ai quattro anni di attesa per la nomina di un commissario alla bonifica del SIN. La città e il territorio non possono restare ancora in attesa mentre l’Eni tenta di sottrarsi a impegni già sottoscritti lasciando le scorie lì dove sono, in parte tombandole sull’ex sito industriale e in parte trasferendole a pochi chilometri di distanza, per giunta in una discarica privata a ridosso di una popolosa frazione di Crotone, dove da anni i cittadini denunciano i disagi legati alla presenza della stessa e reclamano il diritto alla salute. A questo si aggiunge il pericolo di nuovo impianti fortemente impattanti come un deposito costiero di rigassificazione (Gnl), in area adiacente al sito SIN e in zona urbanizzata, e di un impianto per la produzione di idrogeno blu.
La transizione ecologica è un obiettivo indifferibile e va fatta a seguito di una pianificazione adeguata, che tenga conto delle specificità dei luoghi e anche del contributo che hanno già dato fin qui, pure in termini di attività impattanti e conseguenze su ambiente e salute, da alcuni territori come quello crotonese. Per questo ritengo che, in merito alla realizzazione di parchi eolici offshore nel mare Jonio, vada tenuta in debito conto sia la vocazione turistica di un territorio ricco di biodiversità e beni culturali e archeologici sia la presenza di attività di pesca, già fortemente limitate dalla presenza di piattaforme estrattive nell’area interessata.