Il centro storico crotonese non è un quartiere per animali, perchè popolato da esseri umani con l’istinto animale, molto più feroci delle belve. Stavolta è toccata a Musetto, la mascotte del quartiere fatta saltare con un petardo e ritrovata in una pozza di sangue sul lungomare cittadino. Un episodio degno di un film horror dove dei mostriciattoli esprimono la loro frustrazione su poveri esseri indifesi, per il gusto di uccidere. Musetto da lungo tempo viveva nel quartiere del centro storico, così rivalutato e animato durante la notte fino alle prime luci dell’alba da generare poi, in menti malate, il desiderio di aggirare ogni tipo di regola per mancanza di controlli. Avremmo voluto assistere a qualsiasi altra cosa, ma non alla morte provocata di una meravigliosa cagnolina, che rendeva uniche le nostre giornate e con quella timidezza che la contraddistingueva si faceva amare
da tutti noi. Fa male sentire questo magone dentro, avvertire la lama di un pugnale che squarcia l’anima e ti fa sanguinare il cuore. Diventa tutto così assurdo, perchè il popolo della notte e la città
non è capace nemmeno d’indignarsi difronte a tanta ferocia. Meno male che siamo la città di
Pitagora. Meno male che qui la cultura la si mangia e la si respira, perchè se così non fosse cosa dovremmo aspettarci? Medellin, paragonata a questi stretti ridotti a bordello, in confronto è Disneyland. Poi tutti a strapparsi le vesti nel momento in cui in classifica, per qualità della vita, siamo all’ultimo posto. Non ci sono parole. Le abbiamo esaurite tutte. Questo girone dantesco in cui viviamo ha raggiunto l’apice di una storia fatta di malvagità e cattiveria. E purtroppo gli assassini di questa cagnolina continueranno ad agire indisturbati. Alla faccia della legalità e di chi si sbraccia a dire che siamo la patria di Pitagora.
Antonella Policastrese