E niente… neanche a Natale riescono ad essere più buoni.
In attesa che si accendano gli alberi di Natale, che in queste ore si stanno montando in città, all’interno del Palazzo comunale si consuma l’ennesima guerra fratricida nella maggioranza del sindaco Voce.
Il campo di battaglia, questa volta, è la terza commissione consiliare, quella che si occupa di Politiche Sociali, giusto per intenderci.
Argomento su cui avevamo già scritto, anticipando l’ennesimo scontro di maggioranza.
Ieri sera, dopo quasi un mese, la commissione si è riunita per eleggere il nuovo presidente, dopo le dimissioni di Alessandro Manica (Stanchi dei Soliti). A contendersi la “poltrona”, due consigliere di maggioranza: Dalila Venneri e Antonella Passalacqua, quest’ultima si era già candidata alla guida della commissione contro Alessandro Manica, uscendo perdente in quella occasione.
La sfida è terminata con un pesantissimo 16 a 6 (parliamo di voti chiaramente) a favore della Passalacqua, con la Venneri costretta a subire l’ennesimo smacco dalla propria maggioranza.
Fin qui nulla osta, se non si analizza il contesto in cui queste elezioni sono avvenute.
La Passalacqua, in questi primi 14 mesi di consiliatura, ha caratterizzato la propria attività di Consigliere andando più volte in scontro con l’assessore alle Politiche Sociali, Filly Pollinzi, scontro che più volte è finito sui giornali per i toni aspri ed accesi usati una contro l’altra. Ora che la consigliera guiderà la commissione di riferimento per la Pollinzi, le scintille rischiano di diventare un vero e proprio incendio.
Per evitare che questo avvenisse, il sindaco Voce ha mosso tutte le sue pedine in supporto alla Venneri, divenuta dopo le elezioni regionali, il consigliere di riferimento del sindaco.
Posizione che, evidentemente, non ha giovato alla Venneri.
La montagna ha, quindi, generato il topolino, visto che la maggioranza ha scelto di andare, nuovamente, contro le indicazioni del sindaco e votare in massa la Passalacqua.
Bisogna, infatti, analizzare bene il voto di ieri in Commissione per comprendere al meglio ciò che è successo.
Al voto parte della minoranza non ha partecipato: Marisa Cavallo (Popolo e Identità), Antonio Megna (Crotone città di tutti), Andrea Tesoriere (Forza Azzurri), Carmen Giancotti (Città Libera) e Fabiola Marrelli (Consenso), quest’ultime non hanno voluto delegare, nonostante la presenza dei due rispettivi capigruppo (Enrico Pedace e Fabrizio Meo).
Per cui ben 8 voti della minoranza non sono stati espressi, per cui la Passalacqua ha usufruito di soli 4 voti dell’opposizione, mentre 12 gli sono arrivati dalla maggioranza, in netta contrapposizione con gli “ordini” di Voce.
La sconfitta della Venneri, nonostante da quando eletta al Consiglio comunale soffra di “candidatite” acuta, visto che non si è persa nemmeno un’elezione (Comunali, regionali, provinciali ed ora anche la presidenza della III Commisisone), non è solamente addebitabile a lei, ma
direttamente imputabile al sindaco che ha completamente perso il controllo della propria maggioranza.
Perdita di controllo che avviene proprio alle porte delle elezioni provinciali e che rischia di far saltare tutti i precari equilibri che fino ad oggi hanno tenuto Voce in sella.
Il 18 dicembre, data del voto per la Provincia di Crotone, a cui il sindaco Voce è candidato in prima persona come presidente dell’ente intermedio, vedrà un nuovo scontro in maggioranza, perché al di
là della scelta del presidente, su cui siamo convinti che Voce saprà ricondurre a sé tutti i malpancisti che abbondano tra le sue fila, ci sono i consiglieri da eleggere. E i contendenti all’ingresso del
Consiglio sono Loguarro e, guarda caso, proprio la Venneri, e non è detto, con questi chiari di luna, che la lista del sindaco di Crotone prenda due seggi, così come non è detto che la Venneri sia la più
votata.
Insomma, la situazione è ingarbugliata e Voce non sembra avere né l’autorevolezza né la voglia di mettere ordine nella sua maggioranza.