Di seguito la nota di Francesco Aprigliano – Responsabile di Presidio di Crotone Fit Cisl.
“Recenti notizie di stampa che riportano l’intervento del sindaco Voce nella seduta della prima commissione consiliare focalizzata sulla raccolta differenziata, sono concordi nel definire Akrea, l’azienda che svolge il servizio di igiene urbana nella città di Crotone, “al capolinea”.
Al contrario, in quest’anno di amministrazione a trazione civica, abbiamo ripetutamente assistito a roboanti annunci da parte del primo cittadino a difesa della società in house e delle sue maestranze, con l’assicurazione delle necessarie risorse finanziare per farla funzionare.
Qualcosa non torna.
Che il primo cittadino ci abbia ormai abituato a repentine inversioni “a U” sui temi a lui più cari – l’ambiente, la raccolta differenziata, la bonifica – non stupisce più. Ciò che meraviglia, invece, è che la dichiarazione di “resa” – sottesa all’impossibilità di raggiungere l’obiettivo del 45% entro fine anno” che permetterebbe di ottenere il finanziamento regionale di 2,2
milioni di euro, unico strumento per consentire la sopravvivenza di Akrea– cada proprio nell’attuale contesto elettorale.
Di più, dato che la “colpa” è tutta dei cittadini crotonesi che proprio non ne vogliono sapere di “separare l’umido da carta e plastica”, la considerazione del “sindaco populista” (forse troppo sbrigativamente liquidato come tale) parrebbe un atto di puro autolesionismo, che contiene un’evidente contraddizione: un populista “nemico” del popolo.
Morale della favola: nell’accennata seduta consiliare, incalzato da un suo ex consigliere, l’ingegnere Voce ha espressamente dichiarato che il futuro di Akrea è appeso a un filo molto sottile, ovvero dalla volontà della Cittadella di concedere una proroga per consentire il raggiungimento dell’obiettivo minimo previsto dal Piano regionale dei rifiuti. Tuttavia, anche in questo caso, occorrerà fare i conti con il Piano d’ambito che contempla comunque un gestore unico per tutto il territorio provinciale, per cui si renderà necessario procedere a un bando ad evidenza pubblica per l’assegnazione del servizio.
Dopo di che, tutti liberi.
Le conclusioni di questo atteggiamento ondivago le lasciamo trarre ai commentatori della politica nostrana. A noi, come sindacato, interessano solo le sorti dei lavoratori. Che non possono essere liquidate attraverso teoriche “clausole sociali”.
A noi risulta piuttosto che Akrea sta attualmente svolgendo il proprio lavoro con quello che passa il convento, anzi spesso “nonostante” l’obolo conventizio, come risulta da un recente comunicato aziendale in cui si afferma che “alla luce delle assicurazioni ricevute dal socio
unico, Akrea proseguirà in autonomia nel suo piano di investimenti che prevede l’utilizzo delle efficienze interne per il noleggio di automezzi e l’acquisto di attrezzature utili a implementare i servizi di RD. L’azienda, già quest’anno, ha fatto investimenti pari a oltre 350mila euro per il rinnovo della flotta e di cassonetti stradali, carrellati e cestini”.
Dunque, caro sindaco, a che gioco vuole giocare? Le lasciamo scegliere anche le regole del gioco, a patto che siano chiare e rispettate da tutte le parti in causa.
Akrea non si tocca perché è un patrimonio della città e come tale va difeso ad oltranza mettendola realmente nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro.”