La crisi idrica che, da più anni, si presenta puntualmente nei mesi estivi e con l’avvio della stagione irrigua, reca ingenti danni e disagi al comparto agricolo, ai villaggi e agli operatori turistici e ad
alcuni comuni della nostra provincia, in modo particolare a Isola e Cutro.
Una crisi che nasce nel passato ed è figlia di un’infrastruttura vetusta, di anni di mancata programmazione, e di una serie di furti d’acqua e di sperperi che ne riducono la quantità e la portata così tanto da mettere a serio rischio culture e stagioni estive.
La mancanza d’acqua ha difatti creato una incresciosa quanto inaccettabile concorrenza tra l’uso elettrico dell’acqua, quello potabile e quello agricolo.
Anche quest’anno, l’allarme è stato lanciato dal Consorzio di Bonifica Ionio Crotonese e raccolto prontamente, oltre che dalla sottoscritta, dall’assessore regionale all’Ambiente, Sergio De Caprio.
Il nostro Capitano Ultimo ha avviato una incessante trattativa con la società A2A, società che gestisce i bacini idrici silani, già dal mese di aprile, per ricercare una soluzione non più estemporanea e utile solo a superare l’emergenza, così come, invece, è avvenuto negli ultimi anni.
Per la prima volta, la Regione Calabria non si è presentata al tavolo delle trattative con A2A con il cappello in mano per elemosinare un po’ d’acqua in più, ma ha fortemente voluto una integrazione
e un aggiornamento della convenzione (datata 1969), firmata proprio in questi giorni, che modifica la disponibilità d’acqua per il consorzio di bonifica, passando dai 33 milioni di metri cubi, degli anni passati, a 37 e mezzo.
Nella convenzione, inoltre, la Regione si impegna ad intervenire sulle reti irrigue consortili di distribuzione al fine di incrementarne l’efficienza e ridurne le perdite, che oggi vanno anche oltre il
50% dell’acqua vettoriata.
Questo significa razionalizzare e tutelare un bene prezioso come l’acqua. Obiettivo che deve essere raggiunto anche grazie al protagonismo degli stessi agricoltori.
Ma il lavoro del Capitano Ultimo e dei tecnici del suo assessorato non si è limitato solo a questo, che comunque costituisce un risultato di enorme valore.
È stato, infatti, ultimato, proprio in queste ore, il programma di investimenti su reti idriche, sistema fognario e depuratori, che verrà finanziato tramite il Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC).
In modo particolare, l’assessorato all’Ambiente ha previsto un finanziamento di 1,9 milioni di euro per ottimizzare il sistema idrico del territorio di Isola Capo Rizzuto, con la realizzazione di una
conduttura di approvvigionamento dalla vasca del potabilizzatore di Sant’Anna, in modo tale da evitare promiscuità tra l’acqua potabile e quella per uso agricolo, e 400 mila euro per la realizzazione di una vasca di accumulo per il Comune di Cutro, così da avere una propria riserva di
acqua potabile, utile per affrontare eventuali crisi senza pesare sull’irrigazione dei campi.
Finalmente, posso affermare senza paura di smentita, la Calabria ha rialzato la testa e ha cominciato ad affrontare le crisi in modo sistematico e senza improvvisazione.
Per raggiungere questi obiettivi c’è voluto tanto lavoro, perché questi sono problemi seri che rischiano di compromettere la nostra economia, e non hanno bisogno di “salvatori della Patria”
improvvisati che scoprono le problematiche dei nostri territori soltanto a ridosso delle campagne elettorali, come, purtroppo, è avvenuto anche in questa circostanza, classiche speculazioni elettorali che, spesso, provocano più danni che benefici.
Crotone e la sua provincia hanno bisogno, invece, di un sano protagonismo, di un lavoro costante, di dedizione e di sinergie istituzionali e solo grazie a questi ingredienti che si può pensare di rimettere in campo un processo di sviluppo che possa rilanciare le giuste aspettative e le sacrosante
ambizioni di questo territorio.