Il Tribunale di Crotone ha condannato 5 dei 6 imputati, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio, lottizzazione abusiva, deturpamento delle bellezze naturali e falso.

Per alcuni degli imputati il collegio giudicante presieduto da Elisa Marchetto (a latere Odette Eronia e Federica Girardi) ha inflitto pene più severe rispetto a quelle richieste dal pubblico ministero, Alessandro Rho, lo scorso venerdì al termine della sua requisitoria.

In particolare due anni e 6 mesi di reclusione ciascuno sono stati inflitti alla dirigente dell’Urbanistica del Comune capoluogo, Elisabetta Dominijanni e per l’ex dipendente  Gaetano Stabile.

Un anno e 6 mesi di reclusione e 70 mila euro di ammenda a testa (pena sospesa) sono le penne disposte per i fratelli Salvatore e Armando Scalise, i titolari della struttura e per il  progettista dei manufatti, Gioacchino Bonaccorsi. E’ stato assolto Mario Pagano, l’ex soprintendente ai Beni archeologici e paesaggistici di Catanzaro, Crotone e Cosenza, per non aver commesso il fatto.