Di seguito la missiva a firma del segretario generale del Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) Stefano Paoloni inoltrata al Ministero dell’Interno.
Questa O.S. non può esimersi dal rappresentare ancora una volta che le carenze logistiche ed organizzative dell’Amministrazione di P.S. non possono ritorcersi a danno della salute e del benessere dei colleghi, specie quando è in gioco la stessa sicurezza nazionale sotto il profilo del
contrasto alla pandemia.
In particolare nel Regional Hub che fa capo alla Prefettura di Crotone, la cui vigilanza e gestione degli immigrati ricade nelle competenze della locale Questura, il personale addetto alla vigilanza è assolutamente irrisorio non solamente per il vasto numero di migranti da controllare bensì anche per l’estensione di molti ettari del campo, circoscritto da una recinzione di agevole aggiramento.
Inoltre, all’interno del campo convivono diversi gruppi etnici di migranti, a loro volta suddivisi tra persone in quarantena, soggetti provenienti da un singolo sbarco e quelli provenienti da trasferimenti dalla Sicilia.
Il servizio di controllo continuativo viene ripartito tra i Reparti Mobili della Polizia di Stato, quelli dei Carabinieri e quelli della Guardia di Finanza; ad ogni modo nessuna squadra può essere suddivisa, per cui la vigilanza del campo comporta comunque che due lati di questo rimangono
scoperti, dando la possibilità ai migranti di entrare ed uscire a loro piacimento. Atteso che sovente si verificano fughe e scontri con le forze dell’ordine, e che pure un contingente di 80 uomini sarebbe inidoneo a gestire la vastità del campo, considerato che il personale va suddiviso per i 5 turni di servizio, la situazione non appare gestibile in sicurezza.
Tra l’altro i contingenti sono chiamati anche a vigilare l’infermeria e i due padiglioni (A e B), per le procedure di prima identificazione necessaria per il fotosegnalamento.
È quindi chiaro che il Regional Hub in parola funge da vero e proprio hotspot invece che da mero strumento per i richiedenti asilo, di tal che la sua gestione costituisce un pericolo costante sia per i colleghi sia per la popolazione, oltre ad essere foriero di massacranti servizi per le forze
dell’ordine vista la carenza di personale.
In considerazione di quanto significato, appare doveroso che il Dipartimento di P.S. voglia celermente adoperarsi affinché sia ivi garantita una gestione dignitosa, efficiente ed in sicurezza dei migranti accolti, implicando ciò la necessità di attuare tutte le misure necessarie, pure
congiuntamente alle altre forze di polizia, soprattutto con l’inizio della stagione estiva.”