Di seguito la nota a firma congiunta Giancarlo Cerrelli e Marisa Luana Cavallo.

“Il tentativo di espulsione dell’Avv. Giancarlo Cerrelli, fondatore della Lega di Crotone ed ex Coordinatore provinciale e della dr.ssa Marisa Luana Cavallo, Capogruppo, e unica e prima Consigliera leghista di presso il Comune di Crotone, comminato dal Commissario regionale, Avv. Giacomo Saccomanno e dal Commissario provinciale, Avv. Cataldo Calabretta, sentita la Segretaria regionale, è formalmente INESISTENTE, ai sensi del Regolamento della Lega per Salvini Premier, approvato dal Consiglio Federale del 15 maggio 2020 e ai sensi dello Statuto della Lega Salvini Premier; è quanto dichiarano l’avv. Giancarlo Cerrelli e la dr.ssa Marisa Luana Cavallo.

Il procedimento di espulsione, difatti, per un socio militante, come lo sono Cerrelli e Cavallo, richiede una procedura complessa prevista dagli artt. 9 e 10 del Regolamento della Lega, di cui Saccomanno, Calabretta e la Segretaria Regionale non hanno tenuto conto.

L’organo competente deve, infatti, ai sensi dell’art. 9 del Regolamento, inviare una raccomandata al socio interessato entro 7 giorni contenente il provvedimento di espulsione e le relative motivazioni. Contestualmente il provvedimento deve essere inviato al Comitato Disciplinare e di Garanzia, unitamente ai documenti necessari a supportare la richiesta e alla copia della ricevuta della raccomandata inviata al Socio.

Il Socio avrà, così, 10 giorni di tempo dalla ricezione del provvedimento per fare una propria memoria difensiva. Sarà, poi, il Comitato Disciplinare e di Garanzia, ai sensi dell’art. 10 del Regolamento, entro 30 giorni, a deliberare sul provvedimento d’espulsione. Saccomanno, Calabretta e la Segreteria Regionale Lega Calabria hanno, dunque, commesso un errore procedurale inescusabile. Ciò che rileva maggiormente, tuttavia, in questa brutta storia è che non solo è stato comminato dagli organi regionali della Lega un atto di espulsione inesistente e, dunque, non valido, ma che il provvedimento sia stato dolosamente diffuso a mezzo stampa, da Saccomanno, Calabretta e dalla Segretaria Regionale della Lega Calabria, violando, l’art. 10, comma 2 del Regolamento della Lega per Salvini Premier, che dispone che: “Fino alla decisione del provvedimento richiesto è vietato darne notizia pubblica. L’eventuale pubblicità a terzi della richiesta del provvedimento sarà oggetto di possibile sanzione dall’Organo competente”.

La diffusione ai mezzi di comunicazione dell’inesistente espulsione, difatti, è stata attuata solo allo scopo di screditare e danneggiare l’avvocato Giancarlo Cerrelli e la dr.ssa Marisa Luana Cavallo. La notizia dell’espulsione, divulgata artatamente e frettolosamente dalla Segretaria regionale, e in specie dal Commissario regionale Saccomanno e dal Commissario provinciale Calabretta, ha provocato in città e – vista la notorietà dell’avvocato Cerrelli – anche nel resto d’Italia, sconcerto e un evidente danno all’immagine dei due esponenti politici, che si riservano, pertanto, di agire giudizialmente nelle sedi opportune, per richiedere i danni per la lesione del loro diritto all’immagine.

Cosa c’è dietro l’espulsione di Cerrelli e Cavallo?

Il terreno di scontro riguarda l’egemonia culturale della Lega calabrese?

O c’è anche altro?

Cosa c’è dietro l’espulsione di Cerrelli e Cavallo? Il terreno di scontro riguarda l’egemonia culturale della Lega calabrese? O c’è anche altro? Per comprendere ciò che si cela dietro la tentata espulsione di Giancarlo Cerrelli e di Marisa Luana Cavallo è bene fare un breve cenno riepilogativo. È opportuno, infatti, ricordare che l’avvocato Giancarlo Cerrelli ha iniziato la sua carriera politica nel 2018, con la candidatura al Parlamento Italiano nell’unico collegio uninominale in Calabria spettante alla Lega. La candidatura gli fu proposta da Matteo Salvini e da Giancarlo Giorgetti, nella sua qualità di giurista ed esponente nazionale del mondo cattolico, vicino, tra l’altro, al Family day. È da ricordare che Giancarlo Cerrelli è stato anche Vicepresidente Nazionale dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani e in tale ruolo è stato protagonista di battaglie identitarie afferenti ai temi della vita, della famiglia, della libertà di educazione, e soprattutto è stato protagonista di posizioni contro le teorie gender. È stato in quest’ottica candidato, anche, al Parlamento Europeo, ottenendo una buona affermazione (circa 20.000 voti). C’è da aggiungere che dal 2018 al febbraio 2021 ha guidato, nella qualità di Coordinatore cittadino prima e provinciale poi, la Lega di Crotone facendole ottenere buoni risultati e costituendo un gruppo numeroso, coeso e motivato e lontano dalle logiche affaristiche, ma orientato al bene comune del territorio. La Lega a Crotone e in provincia, con Cerrelli alla guida è risultata, infatti, per la prima volta nella storia, il primo partito alle elezioni regionali del gennaio 2020; nel settembre 2020 Cerrelli ha, inoltre, propiziato l’elezione della prima e unica consigliera leghista presso il Comune di Crotone: Marisa Luana Cavallo. Cerrelli e Cavallo negli ultimi mesi, prima del commissariamento, sono stati promotori, dai banchi dell’opposizione, il 2 dicembre 2020, dell’approvazione della mozione contro il ddl Zan da parte del Consiglio comunale di Crotone; a fine gennaio 2021, hanno preso posizione pubblica nei confronti di un incontro sul gender in una scuola crotonese. E a tal proposito i problemi iniziano con la nomina, nel gennaio 2021, del nuovo commissario regionale, Avv. Giacomo Saccomanno, che, dopo un incontro, che lo stesso, insieme ad altri esponenti della segretaria regionale, hanno tenuto nella sede della Lega di Crotone, hanno deciso, con false e pretestuose ragioni di commissariare artatamente la Lega crotonese, per rimuovere Cerrelli dalla guida della Lega di Crotone. È iniziata così un’emarginazione di Cerrelli e di tutta la base della Lega crotonese, per la sola colpa di essere vicina a Cerrelli. La nomina del Commissario provinciale Calabretta ha peggiorato la situazione. In modo scientifico, d’accordo con il Commissario Saccomanno, Calabretta ha proceduto a una vera e propria “pulizia etnica” della Lega di Crotone fino ad allora esistente e attiva. Le numerose sollecitazioni a Calabretta, a favore di un coinvolgimento del gruppo storico della Lega, formulate dalla Consigliera Cavallo, sono state declinate e disattese dallo stesso, con scuse, aventi l’obiettivo di dilazionare i tempi.

Calabretta e Saccomanno, peraltro, hanno affermato, più volte, che l’avv. Cerrelli non avrebbe potuto far parte del gruppo dirigente perché altrimenti alcune persone che sarebbero volute entrare nella Lega non avrebbero potuto farlo per la sua presenza. Questo è il punto di domanda cruciale: Perché? Cosa si nasconde dietro a questo progetto, visto che Cerrelli non è né un mafioso, né un delinquente, ma anzi ha portato solo buoni risultati alla Lega? Chi sono queste persone che devono entrare e che non vogliono Cerrelli? Perché non si vuole Cerrelli? O forse si sta giocando una battaglia all’interno della Lega calabrese per eliminare chi ha un’identità culturale fortemente cattolica per omologarlo a un sentire politicamente corretto? Questa è più che una suggestione… Il commissario Saccomanno ha, in tal senso, infatti, provato a dissuadere la Cavallo dal trattare ulteriormente temi etici. La Lega calabrese, ma non solo, da qualche tempo, pare stia subendo una colonizzazione culturale e ideale avversa a una identità spiccatamente cattolica e, sembra, comunque, non voler più sposare alcune battaglie identitarie che afferiscano a temi etici . Questo potrebbe essere il motivo dell’emarginazione prima e del tentativo di espulsione poi, dell’avv. Giancarlo Cerrelli e della dr.ssa Marisa Luana Cavallo. La nuova Lega Calabria appare come un laboratorio sperimentale per forgiare un nuovo modello di Lega, con militanti che siano privi di valori identitari divisivi, ma che siano aperti al politically correct; nella nuova Lega Calabria è, infatti, vietato, discutere e dissentire e se non ci omologa al pensiero unico imposto dalla nuova dirigenza regionale, non si è presi in considerazione come è avvenuto per Cerrelli e Cavallo. Cerrelli e la Cavallo non si sono voluti omologare all’insignificanza del pensiero unico e a una normalizzazione omologante e così sono stati fatti oggetto, insieme al loro gruppo di una emarginazione totale, tanto da far arrivare il commissario provinciale Calabretta a preferire, qualche giorno fa, di non fare i gazebo, piuttosto che coinvolgere il gruppo storico della Lega di Crotone, perché vicino a Cerrelli e Cavallo.

Il presente è, dunque, un grido di aiuto per salvare la Lega calabrese, pertanto chiediamo a
Matteo Salvini, nel quale riponiamo piena e incondizionata fiducia:

Il presente è, dunque, un grido di aiuto per salvare la Lega calabrese, pertanto chiediamo a Matteo Salvini, nel quale riponiamo piena e incondizionata fiducia: – di revocare ai sensi dell’art. 31 dello Statuto della Lega per Salvini Premier, dall’incarico di Commissario regionale, l’Avv. Giacomo Saccomanno e dall’incarico di Commissario provinciale di Crotone, l’avv. Cataldo Calabretta e inoltre, di revocare tutti i componenti della Segreteria Regionale e Provinciale di Crotone, per aver attuato con i loro comportamenti e con le loro omissioni, un danno alla Lega calabrese e in specie a quella crotonese, a causa dell’emarginazione volontaria e scientifica di militanti, soci e simpatizzanti della Lega di Crotone, che ha portato più di qualcuno a lasciare il partito e così aderire ad altre formazioni politiche. – Di revocare, ai sensi dell’art. 31 dello Statuto della Lega per Salvini Premier, dall’incarico di Commissario regionale, l’Avv. Giacomo Saccomanno e dall’incarico di Commissario provinciale di Crotone, l’avv. Cataldo Calabretta e inoltre, di revocare tutti i componenti della Segreteria Regionale e Provinciale, sanzionandoli, inoltre, ai sensi dell’art. 10 comma 2 del Regolamento della Lega Salvini Premier, per aver attuato con i loro comportamenti un abuso di potere, provocando un danno alla Lega di Crotone, all’avvocato Giancarlo Cerrelli e alla dottoressa Marisa Luana Cavallo, per aver diffuso in modo doloso una inesistente espulsione dal partito, al solo scopo di danneggiare le loro persone. I sottoscritti Giancarlo Cerrelli e Marisa Luana Cavallo – pur essendo stati contattati da esponenti nazionali della Lega, che hanno confermato l’inesistenza del provvedimento di espulsione da parte degli organi regionali del partito, attestando la loro vicinanza – essendo, pertanto, a tutti gli effetti soci militanti della Lega, per l’inesistenza del provvedimento di espulsione – confidano in una decisione saggia di Matteo Salvini per il bene della Lega Calabria e della terra calabrese.”