Di seguito la nota dell’assessore comunale Sandro Cretella.
“Voglio rassicurare il consigliare Danilo Arcuri: il piano triennale per il fabbisogno del personale varato da questa amministrazione è pienamente sostenibile dal punto di vista finanziario.
Non lo sosteniamo noi. Lo sostengono il dirigente del settore finanziario ed il Collegio dei revisori dei conti in sede di rilascio dei pareri positivi prescritti dalla legge.
Prendo tuttavia atto che né tali elementi, né le spiegazioni fornite in sede di commissione hanno consentito di dipanare i propri dubbi e le proprie sviste interpretative.
In primo luogo quelli sulla funzione del piano triennale delle assunzioni: un atto di programmazione, istituzionalmente propedeutico al documento di bilancio in quanto destinato a fotografare l’esigenza di personale dell’ente e ad individuare il contingente di personale reclutabile nel triennio, nel rispetto dei limiti imposti dalla normativa assunzionale e compatibilmente con le risorse di bilancio programmate nel triennio.
Il consigliere Arcuri non tiene in considerazione il fatto che la programmazione del fabbisogno si compone di due elementi: appunto una programmazione dei bisogni su tre anni e una pianificazione annuale che rappresenta la pianificazione operativa.
Una più attenta lettura della delibera di giunta consentirebbe però al consigliere Arcuri di verificare che questa amministrazione intende fare del riavvio della macchina amministrativa il punto nodale del proprio programma amministrativo e quindi il punto di riferimento delle proprie politiche di bilancio, perché solo in questo modo il Comune di Crotone riuscirà a fornire risposte ai cittadini in termini di servizi.
E’ ovvio a chiunque che un atto di programmazione propedeutico al bilancio, per propria stessa natura, è soggetto ed influenzato dalle variabili finanziarie che si determinano nel corso degli anni, ma è sempre la politica a stabilire – entro i limiti ammessi dalla legge, dalle risorse disponibili e ferma la necessità di garantire i servizi essenziali – quanto spingere l’acceleratore sulle modalità di perseguimento degli interessi pubblici. E questa amministrazione rivendica la scelta di portare all’interno dell’ente nel triennio il maggior numero di dipendenti possibile. Questo piano ambizioso, rispetto al quale rivendichiamo un lavoro certosino condotto dagli uffici destinato a massimizzare sino all’ultimo centesimo il risultato ottenibile, è secondo gli organi tecnici e di controllo sostenibile dal punto di vista dell’impatto sulle finanze dell’ente e bisogna realizzarlo.
Non è del resto un caso che al piano triennale del fabbisogno segua l’approvazione di un bilancio previsionale a cadenza triennale, a riprova del fatto che esiste una coincidenza temporale fra lo strumento che stabilisce come coprire il “fabbisogno” di personale e lo strumento finanziario attraverso cui si “prevede” di coprire quel fabbisogno.
Sono abituato a cogliere nell’atteggiamento oppositivo della minoranza solo i lati positivi e quelli improntati alla riflessione ed eventualmente alla modifica delle proprie scelte. Senza preconcetti e mettendo da parte la critica sterile ed il dileggio. Ma attenzione a non travisare ed a non interpretare strumentalmente le scelte politiche dell’amministrazione a discapito della cittadinanza. Non lo consentiamo.
Qui nessuno scherza. Attraverso l’attuazione di quel piano è in gioco la possibilità di rimettere in sesto la macchina amministrativa dell’ente: una macchina lasciata alla deriva per anni e che oggi costituisce la ragione di ogni inerzia e rallentamento dell’azione amministrativa. Quelle stesse inerzie e rallentamenti che relegano da anni questa città agli ultimi posti di ogni classifica.
Per il resto, ringrazio il consigliere perché ci consente di specificare che a venti giorni dall’adozione del provvedimento “contestato”, sono già state avviate le procedure di reclutamento per i primi 25 dipendenti ed entro il corrente mese ne verranno avviate altre 30. Altro che “specchietti per le allodole”.