Nel pomeriggio di ieri si è svolto il tavolo tecnico sulla questione “bonifica” presso la cittadella della Regione Calabria. Tavolo al quale hanno partecipato l’assessore regionale all’Ambiente Sergio De Caprio, la consigliera regionale Flora Sculco, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, i tecnici di Provincia e Comune, Confindustria e le rappresentanze sindacali.
La riunione fa seguito alla missiva inoltrata dalla multinazionale al Ministero della Transizione Ecologica ed all’assessorato regionale Ambiente e Territorio, comunicazione con la quale Eni ha reso noto le due proposte relative al “Progetto operativo di Bonifica Fase 2- Rimozione ex Discariche fronte mare e completamento interventi aree industriali”.
Dettagli che Eni Rewind, come la stessa sottolinea, fornisce su sollecitazione della Regione Calabria e dell’assessorato guidato da Sergio De Caprio.
“Nell’ambito del progetto operativo di bonifica (…) con riferimento al tema del destino dei terreni contenenti TENORM e TENORM associato ad amianto (…), si forniscono elementi di massima delle soluzioni ipotizzate per garantire l’esecuzione dei lavori di bonifica. (…)
In vista dell’avvio delle attività del POB Fase 2, considerata la necessità di valutare il destino dei materiali da smaltire e in attuazione delle recenti modifiche legislative (…), sono state realizzate ulteriori attività di caratterizzazione/classificazione dei materiali nelle aree interne ( Area gessi, Area Vasca Ferriti, Area ex Vasca Commissario, Area Pertusola ex Phyto, Area ex Agricoltura ex Phyto ed Area ex Fosfotec).”
Nella comunicazione inoltrata, Eni inoltre informa che sono state rivalutate le analisi radiometriche eseguite in precedenza sui materiali contenuti nelle due discariche fronte mare, tenendo conto dell’introduzione dei nuovi limiti per i livelli di esenzione.
“I risultati delle indagini integrative relativi alle aree interne possono essere riassunti come segue:
– conferma che tutti i materiali delle aree interne sono classificabili come Non Tenorm, ivi compresi quelli relativi all’area ex Fosfotec;
– il quantitativo in peso dei rifiuti delle aree interne è diminuito ( nonostante siano rimasti invariati i volumi, in virtù della maggior precisione relativa alle effettive densità dei materiali) passando da circa 330000t a 269000t;
– il quantitativo dei rifiuti pericolosi delle aree interne è incrementato da 33000t a 168000t( variazione dovuta ai risultati degli approfondimenti analitici realizzati, finalizzati specificatamente alla caratterizzazione dei rifiuti e non risultanti dalle caratterizzazioni ambientali delle matrici);
– il quantitativo dei rifiuti non pericolosi delle aree interne è diminuito da 297000t a 101000t.”
Si passa poi all’analisi dei dati relativi alle due discariche fronte mare, alla luce della nuova normativa in ambito Tenorm, e qui le variazioni vengono definite dalla multinazionale significative.
“ Le quantità totali dei Tenorm sono più che raddoppiate rispetto a quanto previsto dal Pob Fase 2, passando da 74000t a 160000t;
I TENORM contenenti amianto sono incrementati da 13000t a 112000t.
Inoltre – aggiunge Eni – è stato confermato che i materiali contenenti TENORM sono allocati esclusivamente in una delle ex discariche fronte mare, la ex Fosfotec (c.d. Farina Trappeto), che in accordo cl Pob decretato deve essere rimossa..”
La questione verte ora sulla gestione dei materiali, e sulla rimozione o meno e sulla possibile destinazione degli stessi qualora rimossi.
Eni dichiara che attualmente sta verificando possibili soluzioni di smaltimento dei rifiuti da bonifica presso “idonei impianti autorizzati, monitorando le disponibilità alla ricezione di tutte le tipologie di rifiuti secondo normativa ed estendendo l’analisi anche a impianti al di fuori del territorio nazionale”.
Sono 28 i potenziali impianti che Eni Rewind ha contattato, e la multinazionale ne sottolinea le criticità emerse:
- Rifiuti pericolosi non contenenti TENORM né amianto-173000t: potenzialmente conferibili in due impianti, uno in Piemonte e l’altro in Calabria;
- Rifiuti pericolosi contenenti TENORM senza presenza di amianto-48000t: attualmente possono essere gestiti solo nella discarica per rifiuti pericolosi attiva in Calabria; viceversa non è disponibile alcun altro destino per il conferimento del rifiuto in Italia o all’estero.
- Rifiuti pericolosi contenenti TENORM con presenza di amianto – 112000t: attualmente non è disponibile alcun destino per il conferimento del rifiuto tal quale, per l’assenza di idonei impianti autorizzati”.
Stando così le cose, Eni “ al fine di individuare una soluzione perseguibile e sostenibile per i rifiuti da TENORM con amianto, ha preliminarmente identificato le seguenti opzioni alternative:
Ipotesi A: un sistema MISP della discarica ex Fosfotec, da realizzarsi tramite il confinamento con un diaframma plastico ammorsato nelle argille basali. (…);
Ipotesi B: Realizzazione di una discarica di scopo nel sito Eni Rewind di Crotone dedicata ai materiali TENORM contenenti amianto, eventualmente a valle di un pre-trattamento in sito, con idonea tecnologia da selezionare con opportuna valutazione.(…)”
In buona sostanza Eni, a fronte della mancanza di impianti idonei per i rifiuti pericolosi da TENORM con amianto, che è bene sottolineare e ricordare sono incrementati, nelle due discariche fronte mare ( “passeggiata degli innamorati”), da 13000t a 112000t, propone o di lasciarli lì realizzando un confinamento con diaframma , una barriera fisica perimetrale, oppure di realizzare una discarica ad hoc a pochi metri nel sito Eni Rewind.
Insomma i rifiuti da Tenorm con amianto, i più pericolosi, non varcherebbero in alcun modo i confini della città di Crotone.
“Nessuna delle due ipotesi di smaltimento dei materiali presentate da Eni ci convince” questo il commento del sindaco di Crotone Vincenzo Voce al termine della riunione di ieri.
Un commento che poco rispecchia l’ingegnere Vincenzo Voce, che probabilmente un anno fa avrebbe commentato in altro modo.
Quello di un anno fa era Vincenzo Voce leader del Comitato “La Collina dei Veleni”, quello di oggi è il primo cittadino, guida amministrativa, politica e anche morale della città, da lui probabilmente nella serata di ieri ci saremmo aspettati comunicazioni ed informazioni meno stringate, dieci righe e nessun riferimento specifico alle due proposte che “poco convincono” ma che evidentemente non sono state escluse dal sindaco, è davvero poco.
Nel concludere si vuole aggiungere un ulteriore spunto di riflessione:
gli impianti ai quali fa riferimento Eni Rewind per i rifiuti pericolosi non contenenti TENORM né amianto-173000t e per i rifiuti pericolosi contenenti TENORM senza presenza di amianto-48000t, in Calabria, dove si trovano?
Non vorremmo fare “bottino pieno”!