Di seguito la nota del coordinamento politico Demokratici – Democratici Progressisti – Laboratorio Crotone e dei consiglieri comunali Danilo Arcuri e Antonio Megna.

Domani, mercoledì 28 aprile, l’Eni sarà nuovamente a Crotone.Un’occasione importante che non può essere sciupata tra slogan, bugie, amnesie e superficialità.

Troppo spesso il sindaco Voce si lascia andare in improbabili fiumane dialettiche che hanno come unico risultato quello di cancellare tutti i risultati conquistati da altri prima di lui, e azzerare iter già in corso con la conseguenza, drammatica, di rallentare, se non bloccare del tutto, l’apertura di cantieri e, dunque, il processo di sviluppo del territorio.

E proprio per evitare questo rischio che preferiamo ricordare al sindaco Voce tutto ciò che è stato già conquistato e ottenuto dalla città di Crotone e il percorso già iniziato con l’Eni. Il 23 marzo 2017 è stata una giornata storica per la città di Crotone.
Per la prima volta, l’Eni è venuta in città con le sue massime rappresentanze.

Obiettivo dell’incontro fu quello di avviare un percorso di relazioni, innovativo rispetto al passato, perfettamente e rigorosamente coerente con la volontà di realizzare una nuova politica ambientale, di tutela del territorio, di crescita e di sviluppo economico della città, per aprire, così, una vera e propria stagione di partnership tra la città e la multinazionale indirizzata allo sviluppo. Si è lavorato per non restare prigionieri della logica conflittuale, che non ha mai portato a niente, ma al contrario aprirsi ad un confronto per ottenere quanto a Crotone spetta ed è dovuto da parte dell’Eni.

Il primo impegno preso da Eni è stata l’istituzione di un “Comitato Tecnico scientifico paritetico per monitorare il fenomeno della subsidenza e dell’erosione costiera”.

Risultato tangibile e immediato è stato, inoltre, il pagamento dell’Imu per le piattaforme.
Ben 15 milioni di euro, articolati in tre annualità, che l’amministrazione ha dovuto interamente utilizzare per il fondo richiesto obbligatoriamente dalla Corte dei conti, dopo il blocco della spesa dovuto all’analisi dei bilanci 2014 e 2015.

Si è così giunti alla firma dell’accordo sulla bonifica. Accordo sottoscritto a Roma, in sede ministeriale, dall’allora ministro dell’Ambiente, Costa, generale dei Carabinieri ed eroe della terra dei fuochi, alla presenza di Regione, Provincia e Comune, di tutti gli enti di controllo tecnico scientifico, oltre che dei sindacati e di Confindustria.

Una bonifica che è cominciata da tempo, e che oggi va monitorata soprattutto dal Comune di Crotone che, invece, appare latitante, “muto” e inoperoso sull’argomento.

Una bonifica che può essere anche migliorata, azione che troverebbe il nostro plauso e appoggio. Miglioramento che può essere realizzato anche grazie al “criterio di dinamicità” che il Comune di Crotone ha fortemente chiesto ed ottenuto e che è inserito nell’accordo di bonifica, per consentire di introdurre necessari ed eventuali correttivi, anche in corso d’opera. Risultato immediatamente tangibile di questo accordo è la cancellazione della famigerata “passeggiata degli innamorati” oltre settecento mila tonnellate di rifiuti che verranno interamente portati fuori e lontano da Crotone.

Così come abbiamo voluto e preteso, lottando da soli contro una Regione che avrebbe voluto la “tombatura in loco” ovvero avrebbe desiderato seppellire il morto dentro le mura della città di Crotone. Ma non ci siamo fermati qui.

L’avvio delle attività di bonifica ci ha visto impegnati per la sottoscrizione di un protocollo, firmato in Prefettura, in cui l’Eni si impegna a favorire il diretto coinvolgimento delle imprese, delle maestranze e dei professionisti crotonesi nei lavori di bonifica.

Su questo specifico tema, questo è il lavoro fatto e questi sono i risultati che la città di Crotone ha conquistato in questi ultimi anni. Risultati ottenuti dopo venti anni dalla chiusura delle fabbriche.

Invitiamo il sindaco Voce a non depauperare questo patrimonio di impegno e di lavoro, con le sue solite populistiche uscite, ma a tenerne conto e, auspicabilmente, a valorizzarlo.

Partnership per lo sviluppo, Comitato Tecnico scientifico paritetico per lo studio della subsidenza, protocollo d’intesa sulle aziende e sulle maestranze, monitoraggio della bonifica e rispetto del criterio di dinamicità nello svolgimento dell’attività di bonifica, sono la base, già conquistata dalla città di Crotone, su cui costruire il dialogo con l’Eni.

Auspichiamo che domani non sia l’ennesima occasione di propaganda, a causa di questa voglia sfrenata di Voce di non combinare mai nulla, come dimostrano questi primi sette mesi, durante i quali abbiamo assistito a tante parole, urla, grida e litigi, senza mai vedere un fatto concreto a favore della città.

L’incontro di domani non può essere banalizzato e inteso come l’ennesimo palcoscenico dove il sindaco possa cimentarsi nella ormai ricorrente e solita sceneggiata per camuffare la sua inconcludenza e il suo desiderio di tirare unicamente a campare.

In questo modo si farebbe l’ennesimo regalo ad Eni e un ulteriore danno a Crotone.

Voce si impegni con serietà e responsabilità, questo si aspettano i crotonesi, il resto se lo tenga per sé.