Di seguito il comunicato del primo cittadino di Crotone Vincenzo Voce.
“Chiedo scusa ai cittadini di quanto avvenuto ieri in consiglio comunale.
Lo faccio io, sono il sindaco. E lo faccio anche alla luce del fatto che chi ha provocato quanto di spiacevole è avvenuto, invece di scusarsi di aver gettato una luce così negativa sulla massima assise cittadina, si gloria, con la complicità di qualche compiacente pifferaio, di quanto avvenuto.
Vede consigliere Meo, se sedicimila voti non bastano a fare un buon sindaco, poche centinaia non consentono certamente di considerasi un “unto del Signore”
Lei si ritiene la perfezione assoluta. Ha attaccato tutti sin dal primo minuto: sindaco, assessori, colleghi consiglieri, giornalisti, dipendenti, cittadini. La città non è solo lei.
Rinnovo le scuse ai cittadini, che tuttavia invito a guardare tutto lo streaming dell’intero consiglio comunale, non solo per valutare la veridicità di quanto realmente accaduto, ma soprattutto per verificare che, quando la situazione si è normalizzata, il Consiglio ha finalmente potuto discutere ed approvare importanti punti per la città.
Detto questo sul piano più squisitamente politico il tentativo di non far avere i numeri alla maggioranza in Consiglio Comunale non è andato a buon fine.
Ci hanno provato abbandonando l’aula i consiglieri di minoranza e il citato consigliere Meo ed le consigliere Giancotti e Passalacqua, questi ultimi eletti con il sindaco Voce.
Il Consigliere Ceraudo, sempre eletto con la maggioranza, avrà avuto sicuramente motivi personali più importanti per non partecipare al Consiglio Comunale.
C’è una Amministrazione che sta lavorando per risolvere i tanti problemi della città e chi invece pensa a se stesso.
Non importa se c’è una forte crisi economica legata alla pandemia, o se il reparto Covid del nostro ospedale è pieno.
Non importa se tra due mesi non sapremo dove portare i rifiuti, o se gli uffici comunali sono senza personale.
Si deve ribaltare questa Amministrazione a tutti i costi.
Sicuramente è stato più semplice sconfiggere un certo sistema con la matita in cabina elettorale, che la rabbia di chi non ha ottenuto ciò che desiderava.
Soprattutto è difficile sconfiggere la presunzione di chi è disposto a mandare all’aria un progetto di rinnovamento pur di avere un po’ di visibilità.
Noi andiamo avanti per il bene della città.”