Di seguito la nota a firma congiunta Valentina Galdieri, Giuseppe Ferragina, Maria Caterina Aiello su trasporto scolastico e mensa, servizi che l’amministrazione Voce ad oggi non riesce a garantire a famiglie e ragazzi. Servizi che rientrano tra quelli essenziali, in quella rete di politiche attive a sostegno delle famiglie e che hanno un ruolo importante nella lotta alla dispersione scolastica di cui sono vittime sopratutto i ragazzi che vivono in contesti sociali già delicati e che oggi rischiano di essere ulteriormente colpiti.
“Fa specie dover ricordare ad un sindaco e ad un assessore alla cultura, che prima di esercitare questo ruolo sono dei docenti. E fa specie dover dire a due docenti che il danno che la loro cattiva amministrazione sta causando in ambito scolastico, è tutto sulle spalle dei bambini della città di Crotone e delle loro famiglie.
Ma non ci stupiamo di questa “insensibilità”, basta vedere il comunicato dell’assessore Rachele Via che, invece di chiedere scusa agli alunni e alle loro famiglie per i disagi creati per la mancata erogazione del servizio di trasporto scolastico, tende solo ad assolvere sé stessa e a far ricadere le colpe su altri, sempre sugli altri, soltanto sugli altri. Non una parola per gli alunni, non una parola per le loro famiglie.
Ma in questa città, in realtà, sono due i servizi importanti per i nostri bambini che sono spariti grazie all’incapacità amministrativa di questa Giunta: la mensa e il trasporto scolastico.
Due servizi che nascono per dare la possibilità a tutti i bambini di frequentare la scuola, quindi con un grande valore sociale e con l’obiettivo di ridurre la dispersione scolastica.
Già la mancata attivazione della mensa ha costretto i figli di tanti crotonesi a dover rinunciare a tante attività educative (ambientale, alimentare, stradale, ecc) che permettono alla scuola di avere un ruolo di promozione culturale e sociale fondamentale soprattutto per il nostro territorio. Oggi sparisce anche il trasporto scolastico.
Chi ne paga le conseguenze sono ancora una volta le fasce deboli, sono i figli di quelle madri e padri che vivono nelle periferie, di quei contesti in cui la dispersione scolastica è un dato ancora drammaticamente elevato.
Chi ne paga le conseguenze sono i bambini e i genitori che lavorano, sono quelle famiglie già gravate da tante troppe difficoltà.
Sono, a questo proposito, quanto mai appropriate le parole del presidente Mattarella: “Assicurare l’istruzione è un dovere inderogabile della Repubblica.
La scuola deve unire e non dividere o segregare. La scuola deve moltiplicare le opportunità, non ridurle. Rendere il sistema scolastico migliore, più forte sul piano culturale e formativo, più aperto alla società e al lavoro, è un compito anzitutto delle istituzioni”.
Se tutto questo fosse successo in passato, soprattutto in quello recente, da piazza Marinai d’Italia si sarebbe sentito “l’urlo di Chen”, del Voce candidato che aizzava, a trucco, con parole di fuoco i suoi supporters.
Ed invece “l’urlo di Chen” si è spento dentro le mura di piazza della Resistenza, trasformandosi nell’Urlo di Munch, un’espressione silente dipinta su una tela. È arrivato il momento di prendersi le responsabilità che il ruolo di sindaco e assessore impongono, per il bene della comunità.
È giunto il momento di darsi una mossa e cominciare a lavorare per questa città oppure prendere atto del fallimento di una “rivoluzione” solo annunciata, di cui è rimasto solo l’eco di piazza Marina d’Italia.