In una nota il capogruppo di “Crotone città di tutti” Danilo Arcuri interviene, nuovamente, sull’avviso di proroga delle concessioni demaniali, avviso che, come previsto dallo stesso Arcuri, il Comune è stato costretto a sospendere in autotutela. Il capogruppo di “Crotone città di tutti” il 14 dicembre con una nota ufficiali aveva messo in guardia il Comune guidato dal sindaco Voce sulla inopportunità dell’avviso che era in contrasto con la normativa Europea, paventando il rischio, oggi concretizzatosi, di dover far poi un passo indietro costringendo alla precarietà ed alla instabilità gli operatori del settore.

Di seguito il comunicato di Danilo Arcuri.

“Suggerimenti, consigli ed anche richieste restano inascoltate o peggio ancora si sceglie di ignorarle, e così il tempo restituisce verità troppo spesso scomode per qualcuno.

È il caso, solo ultimo in ordine di tempo, dell’avviso pubblico sulle concessioni demaniali marittime pubblicato dal comune di Crotone e che oggi deve essere sospeso in autotuela (Determinazione dirigenziale del 26/02/2021 N. 297 “Sospensione in autotutela ex art. 21-quater, co. 2, della L. 241/90 dell’efficacia della Determinazione dirigenziale dell’01/12/2020 n. 1624 e del relativo Avviso Pubblico ad essa allegato, avente ad oggetto: “Proroga titoli concessori demaniali marittimi di cui all’art. 1, comma 682, della Legge n. 145 del 30.12.2018”), tutto anticipato dal sottoscritto con comunicazione ufficiale.

Era il 14 dicembre 2020 quando ho affidato ad un comunicato le mie perplessità sull’opportunità dell’avviso, avevo sottolineato che l’aver, da parte del Comune di Crotone, recepito la disposizione nazionale che proroga le concessioni con la pubblicazione dell’avviso pubblico “Estensione della durata delle concessioni demaniali marittime fino al 31/12/2033” avrebbe potuto, invece di generare stabilità e serenità negli operatori del settore, avere l’effetto contrario: catapultare gli operatori in una situazione di instabilità e precarietà.

Avevo, anche, evidenziato l’opportunità che il Comune pitagorico rivalutasse immediatamente la propria posizione, ridefinendo la disposizione e quindi l’avviso in base all’esito della procedura di infrazione. Sono stato inascoltato e a farne le spese saranno gli operatori, soprattutto quelli turistici e balneari, che ora sono stati catapultati in una situazione di incertezza e instabilità.

Veggenza, premonizione?

No! Semplicemente consapevolezza e conoscenza degli iter amministrativi, caratteristiche e qualità che una buona amministrazione, attenta e libera da preconcetti e dal vezzo del “signor so tutto”, dovrebbe perseguire e coltivare.

Oggi invece siamo costretti ancora una volta a dire: “caro signor sindaco noi l’avevamo detto!” e a constatare che non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, tanto a farne le spese sono i cittadini.