Polizia di Stato e Guardia di Finanza hanno sequestrato all’impreditore Gigliotti a Parma, dove per anni ha operato a capo di un’azienda che forniva manodopera nel settore dell’impiantistica alimentare, beni per oltre tredici milioni di euro.
Gigliotti, già condannato a dieci anni per associazione mafiosa dal tribunale di Catanzaro nel processo Stige, a Parma è stato processato anche per evasione fiscale.
Il rilevante sequestro patrimoniale, deciso con decreto emesso dal tribunale di Bologna su proposta congiunta della Procura distrettuale di Bologna e del questore di Parma Massimo Macera, riguarda numerose società, beni immobili e mobili e conti correnti, per un valore complessivo di oltre tredici milioni di euro.
Gigliotti, puripregiudicato, titolare e socio di numerose imprese aventi un ingente volume d’affari, in larga parte radicate in Emilia Romagna e a Parma nello specifico, era un punto di riferimento della consorteria ‘ndranghetistica cirotana, tanto da divenire a essa organica.
Il sequestro riguarda diversi beni, tra i quali una ventina di immobili a Parma, alcuni a Riccione e all’Isola d’Elba, numerosi terreni e immobili in località Crucoli (KR), società e quote di partecipazioni societarie, a Parma e in provincia di Crotone, conti correnti bancari, autovetture e motoveicoli per un valore complessivo che supera i 13 milioni di euro.
In particolare l’elenco comprende: undici aziende, 76 immobili, 54 conti correnti, 26 automezzi, 36 quote societarie e sei polizze assicurative.