Sono tredici le persone arrestate e portate in carcere e 35 quelle per le quali è stata disposta la misura cautelare degli arresti nell’ambito dell’operazione “Basso profilo” coordinata dalla Dda di Catanzaro e che ha interessato l’intero territorio nazionale.

L’operazione condotta da personale della Dia, congiuntamente con quello della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di finanza, coinvolge i maggiori esponenti delle ‘ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come “Bonaventura” “Aracri”, “Arena” e “Grande Aracri”, nonché imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi, secondo l’accusa, con le organizzazioni criminali.


Lorenzo Cesa (Udc) ha confermato di avere “ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017” e ha spiegato:

“Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla Procura competente”. “Come sempre – assicura – ho piena e totale fiducia nell’operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese – annuncia – rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale, con effetto immediato”.


I dettagli saranno forniti in una conferenza stampa che si terrà alle 10:30, a Catanzaro, nella sede della Corte d’Appello, cui parteciperanno il Procuratore della Repubblica di Catanzaro, Nicola Gratteri, e il Direttore della Dia, Maurizio Vallone.

Gli indagati sono 49, tra gli arrestati, in base a quanto si è potuto apprendere, vi sono molto noti professionisti di Catanzaro e provincia: funzionari ed imprenditori della città e della provincia, oltre politici regionali e nazionali.

Sarebbero coinvolto il notaio Rocco Guglielmo e l’assessore regionale Francesco Talarico, mentre arresti domiciliari per l’imprenditrice Glenda Giglio.

In manette anche, un finanziere in pensione ed indagato un ufficiale dei carabinieri.
I reati contestati sono riciclaggio, turbativa d’asta, intestazione fittizia di beni ed associazione mafiosa.

Nel provvedimento è contemplato, anche, il divieto per gli indagati di conferire con i propri avvocati per cinque giorni.
La movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro è stata accertata nel corso dell’indagine “Basso profilo” contro la ndrangheta che stamani ha portato a numerosi arresti.

Oltre alle misure cautelari, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l’esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da compendi aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali per un valore che è stato definito “ingente”.