Una chiacchierata lunga e intensa più che una vera e propria intervista quella che ho avuto il piacere di avere con Giovanna Ripolo, giovane insegnate di storia e filosofia con tanti anni di esperienza.
Inizia giovanissima nel mondo della scuola e lo fa con la passione che si deve a quello che è “il lavoro più bello del mondo”.
Ha iniziato giovanissima dicevo, e conosce profondamente il mondo della scuola lei che ha insegnato in ogni ordine e grado. Elementari, scuole medie e scuole superiori, professionali, tecnici e liceo.
Le sue più grandi soddisfazioni arrivano dagli istituti professionali, dove ha insegnato e lo ha fatto riuscendo a trasmettere non solo nozioni ma passioni. Non si è mai risparmiata ha introdotto metodi di insegnamento innovativi per arrivare ai ragazzi: laboratori di lettura, concerti e incontri. Lo ha fatto e lo fa con entusiasmo, con tutta la sua ricchezza e curiosità, tanto da far emergere simpaticamente un hastag “ripoloimpizza”.
Tanti scrittori importanti sono arrivati a Crotone grazie alla professoressa Ripolo, tra tutti ricordiamo Nicola la Gioia che qualche settimana dopo ha vinto lo Strega.
Una bella collaborazione con l’associazione “Piccoli maestri” della Stancanelli per il tramite del crotonese Federico Cerminara, eclettico ingegnere con la passione per la letteratura, porta i suoi alunni a raccontarsi al Ministero dell’istruzione. Una bella e lunga collaborazione che mette insieme tanti scrittori che portano i classici della letteratura nelle scuole e avvicinano i ragazzi al mondo del libro raccontando i loro classici del cuore. Lo scorso anno in piena sperimentazione di dad si è continuato con i laboratori presentando i libri in modalità on line.
Fa incontrare Fabrizio Gifuni e Sonia Bergamasco per discutere della “meglio gioventù” unendo reale e virtuale comprendendo che solo la sperimentazione di nuovi linguaggi permette di entrare in sintonia con i “nativi digitali”.
Per coinvolgere maggiormente i ragazzi si deve entrare nel discorso modulare entrando non solo grazie alla lezione frontale ma usando strumenti nuovi che fanno parte della loro quotidianità.
Accanto allo studio classico dunque c’è la prova multimediale!
Da questa innovazione nasce il podcast “PodSophia” interamente realizzato dai ragazzi, loro il logo, loro il montaggio, la scrittura e la voce narrante. Questo podcast di filosofia si realizza solo se hai il contenuto, se si conosce bene l’argomento. “ Grazie a questo siamo riusciti a far venire fuori i ragazzi che non avevano modo di esprimersi e ora stanno emergendo.” Ragazzi che molto bravi a livello tecnico e che così riescono ad emergere e a sentirsi soddisfatti e parti di una gruppo, cosa che magari nell’interrogazione classica non riusciva a venir fuori.
“Riuscendo a realizzare interviste impossibili, talk show tra filosofi e storici, dove con piccoli stimoli mi rimandano molto di più, i miei ragazzi lavorano sullo story telling, sul montaggio e sulla musica, facendo emergere coltivando le loro passioni.
Il mio Consiglio ai ragazzi è quello di inseguire i loro sogni, impegnandosi perché inseguendoli con determinazione e impegno riusciranno ad avere sicuro successo.“
Oggi alle prese con la Dad sempre con la curiosità che la contraddistingue e su consiglio delle sue figlie gemelle ha scoperto come resistere agli “attacchi” degli studenti con di google meet e li anticipa usando i loro linguaggi, con sfondi divertenti e fermi immagine.
Distanza fisica ma non sociale dunque, auspicando il ritorno in aula al più presto ma riuscendo a risolvere anche questa emergenza nel suo modo e cogliendo il massimo in un momento di paura ed incertezza, ricordando a tutti che la felicità non la si possiede ma la si cerca, incessantemente.
Ultimo consiglio per tutti, regalate e ragalatevi “lettera sulla felicità” di Epicuro.