Di seguito la nota del Consor, io sportivo Daippo.
Dopo la reprimenda riservata alla struttura comunale, in primis al Dirigente Timpano, dall’Anac nei giorni scorsi per l’approssimativa, per usare un’eufemismo, gestione del Bando di Gara “Affidamento in concessione d’uso degli spazi d’acqua della piscina comunale olimpionica di Via Giovanni Paolo II”, (ma di questo ne parleremo successivamente), è intervenuto un’altro provvedimento che ha visto nuovamente soccombere il Comune in ordine alla sua fantasiosa pretesa di acquisire la proprietà della struttura pressostatica a copertura della piscina olimpionica.
Il Commissario straordinario infatti, dopo aver chiuso tutte le strutture sportive cittadine, mettendo in ginocchio l’intero mondo sportivo crotonese che negli anni aveva costruito un movimento di eccellenza portando la città ai vertici in molte discipline, aveva anche cercato di espropriare il Consorzio Sportivo Daippo della struttura pressostatica della piscina olimpionica.
Si ricorda che la Pressostruttura e relativi macchinari di sostegno, è stata acquistata dalla Libertas Mako Nuoto, con tanto di leasing garantito con impegni personali dei suoi Dirigenti. Conclusione? Il tentativo comunale è ovviamente fallito miseramente. Come logico che accadesse infatti, ora è proprio l’Amministrazione Comunale, con i soldi dei cittadini, che dovrà sopportare le spese legali del suo avvocato incaricato rischiando, inoltre, di dover pagare anche i danni alle società sportive se queste dovessero decidere di intentare un’azione tesa a ciò, e non è detto che non avvenga.
Nell’azione legale inoltre, l’Amministrazione cittadina, chiedeva anche un risarcimento di ben 50.000 euro a ristoro di presunti danni patiti dall’Ente per l’impossibilità di riaprire l’impianto senza la copertura quando, in realtà, di Bandi per la riapertura ce ne sono stati addirittura due: il primo andato deserto ed il successivo, per un utilizzo temporaneo, “Affidamento in concessione d’uso degli spazi d’acqua della piscina comunale olimpionica di Via Giovanni Paolo II”, addirittura sospeso dall’Ente stesso per “Turbativa d’asta” con segnalazione l’Autorità Nazionale per l’Anticorruzione per presunti accordi al fine di falsare l’esito da parte delle società sportive crotonesi partecipanti (R.N. Auditore Crotone, Kroton Nuoto e Lacinia Nuoto).
Ma anche questa volta il Comune è rimasto soccombente. Con Deliberazione n. 967 dell’11.11.2020, infatti, l’Autorità Nazionale per l’Anticorruzione ha disposto l’archiviazione del procedimento sanzionatorio per l’irrogazione delle sanzioni amministrative, pecuniarie e interdittive specificando come la Stazione Appaltante ed il Responsabile Unico del Procedimento – per la procedura di evidenza in questione, Dott.ssa Maria Teresa Timpano – avessero completamente travisato fatti, dichiarazioni e interpretazioni di legge.
L’Autorità ha stabilito come il RUP avesse completamente errato nell’applicazione delle norme procedimentali e, più che di false dichiarazioni rese dagli operatori economici contestati, trattavasi, per alcuni di essi, di mancanza dei requisiti di ammissione alla partecipazione alla procedura medesima.
“Altro che turbativa d’asta o dichiarazioni mendaci o tentativo di falsare la gara! “
Si è dovuta sopportare, ancora una volta, una gogna mediatica che oramai dura da molti mesi, un tentativo di distruggere quanto faticosamente costruito con anni ed anni di lavoro e tanta passione, attraverso pretestuose illazioni senza fondamento mirate solo a screditare l’onorabilità di chi ha servito lo sport con onestà, dedizione e, permettetecelo, grande competenza. Abbiamo sempre operato all’insegna della correttezza, della legalità e dei valori sanciti dallo sport.
Il risultato di tutto ciò? Piscina Olimpionica chiusa dal 2018, struttura allo sbando, società sportive in gravissima crisi e, cosa più importante, collettività impossibilitata a svolgere le attività natatorie in un impianto tra i più belli ed organizzati del sud Italia. Complimenti!