Di seguito la nota di Giuseppe Ferragina
Il teatrino messo su, incentrato sul commissariamento della sanità calabrese, ormai è passato dal dramma ad una classica commedia all’italiana che sfiora la parodia.
Era il 7 novembre quando l’allora commissario alla sanità, Saverio Cotticelli, ha annunciato le sue dimissioni dopo la scandalosa intervista rilasciata alla trasmissione di Rai3 “Titolo V” durante la quale ha scoperto che la realizzazione del piano anti-Covid spettava proprio a lui.
Per sostituire Cotticelli il Governo ha scelto Giuseppe Zuccatelli, ex commissario straordinario delle due aziende ospedaliere catanzaresi Pugliese Ciaccio e il policlinico Mater Domini, ma anche questa nomina è durata poco, infatti il neocommissario, il 16 novembre, si è prontamente dimesso, dopo la pubblicazione di un imbarazzante video in cui scherniva l’uso delle mascherine come presidio fondamentale anti-coronavirus.
Da Zuccatelli siamo, quindi, passati, il giorno stesso, a Eugenio Gaudio, calabrese di Cosenza, medico specializzato in Medicina interna, ricercatore ed ex Rettore dell’Università La Sapienza, a Roma.
Ma anche questa nomina è andata male causa moglie di Gaudio che “non vuole trasferirsi a Catanzaro” e conseguente rinuncia, datata 17 novembre, alla carica di commissario.
Nel frattempo, tra una nomina e l’altra, usciva fuori da spifferi di palazzo (Chigi) il nome di Gino Strada come salvatore della sanità calabrese, ma ogni spiffero veniva prontamente smentito dallo stesso fondatore di Emergency che sosteneva di non aver mai ricevuto alcuna proposta da parte del Governo.
Raccontata così, somiglia ad una rappresentazione farsesca, per restare in ambito teatrale, una vera e propria barzelletta.
MA, purtroppo, tutto questo avviene sulle spalle degli incolpevoli calabresi, in piena seconda ondata di Covid, con il sistema ospedaliero calabrese messo a dura prova dalla pandemia, con la Calabria Zona Rossa ed un piano anti-Covid ancora tutto da applicare.
Dal 17 novembre ad oggi abbiamo assistito a rinvii su rinvii, addirittura alla passerella del Ministro Boccia che si è recato anche in Cittadella per evidenziare l’attenzione del Governo Conte per la Calabria, nomi, spifferi, marce avanti e marce indietro, ma la poltrona dell’ufficio del commissariamento della sanità calabrese è ancora vacante.
Ieri, infine, è spuntato il nome di Narciso Mostarda, direttore della Asl Roma 6, subito impallinato dai veti incrociati delle forze di maggioranza al Governo.
È proprio il caso di dire che il governo è arrivato a Mostarda, ma in realtà è realmente alla frutta.
Ma vuoi vedere che in Calabria ce la caviamo meglio senza commissari e facendo le cose da noi?