Gli ultimi decenni della storia repubblicana raccontati attraverso le esperienze personali di Sergio Zoppi, attraverso i suoi rapporti con i protagonisti della vita politica ed economica italiana: “ Pietre di Confine – Personali apprendimenti” edizioni Rubbettino.
Un viaggio che si snoda nel racconto dei rapporti di amicizia, di lavoro, gli incontri che hanno segnato la vita dell’autore e che ne hanno condizionato la crescita professionale ed umana.
Quindici personaggi , Corrado Dami, Giorgio La Pira, Nicola Pistelli, Giovanni Spadolini, Giulio Andreotti, Amintore Fanfani, Giulio Pastore, Giovanni Marongiu, Manlio Rossi-Doria, Anna De Lauro Matera, Massimo Annesi, Pasquale Saraceno, Gabriele De Rosa, Massimo Severo Giannini, Antonio Maccanico, che hanno fatto la storia dell’Italia repubblicana, raccontati con lucidità e al contempo con commozione.
Personaggi che nell’essere raccontati riescono a delineare la storia di quegli anni, diventano lo spunto per delineare un quadro della situazione economica e politica, ma anche culturale e sociale che ha caratterizzato il secondo dopoguerra.
Sergio Zoppi attraverso la riproposizione dei suoi rapporti personali con i personaggi protagonisti di quegli anni e del suo libro, riesce ad offrire al lettore, soprattutto al lettore che ha conosciuto la gran parte dei protagonisti del libro solo sui testi, uno spunto nuovo di riflessione, offre una visuale diversa, delinea oltre che i meriti professionali, anche le vicende umane, le interazioni, le lacerazioni, la vivacità culturale di quel periodo storico.
Giorgio La Pira, Giulio Andreotti, Giovanni Spadolini, Giulio Pastore, Sergio Zoppi offre di ciascuno di questi personaggi un ritratto inedito, frutto del ricordo e dell’esperienza di giovane intellettuale catapultato dall’università fiorentina, dalle vacanze a Montecatini, nel sindacato, nella politica, nella cultura e nell’economia di un Paese, mai come in quegli anni fecondo.
Un giovane intellettuale, intraprendente e animato dalla passione politica, coltivata sui libri ma alimentata dall’umanità e dall’intensità dei rapporti con gli attori protagonisti della ricostruzione del Paese. “Pietre di Confine” offre un ottimo spunto di riflessione per i giovani intellettuali di oggi, un approccio diverso alla politica: una politica fatta di storia, cultura, passione e rapporti umani, di garbata intraprendenza.