In piena emergenza Covid-19 da cui ne scaturisce la designazione di Crotone come ZONA ROSSA, come Consiglieri potremmo essere chiamati a discutere della mozione presentata dal Consigliere Marisa Luana Cavallo (Lega) in totale disapprovazione con il Ddl Zan, che prende il nome proprio dal suo Relatore e Deputato Alessandro Zan, Misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.
Tale disegno di Legge va a modificare l’articolo 604-bis del codice penale, l’articolo 604-ter del codice penale e il decreto-legge 26 aprile 1993, numero 122 (noto come legge Mancino).
L’articolo 604-bis del codice penale e l’articolo 604-ter del codice penale che attualmente punisce i reati e i discorsi di odio fondati su caratteristiche come la nazionalità, l’etnia o la religione, con la legge Zan potranno essere puniti allo stesso modo i reati di discriminazione fondati sull’orientamento sessuale e l’identità di genere.
Mentre al decreto-legge 26 aprile 1993, numero 122 che punisce l’incitazione alla violenza e alla discriminazione per motivi razziali, etnici, religiosi o di nazionalità, le modifiche riguardano l’articolo 90-quater del codice di procedura penale aggiungendo le parole “fondato sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere” all’attuale articolo che prevede solo la fattispecie dell’odio razziale e riconosce persone lgbtq come vittime “vulnerabili”.
E al decreto legislativo 9 luglio 2003, numero 215, che prevede modifiche sulla parità di trattamento tra le persone indipendentemente dal colore della pelle e dall’origine etnica. Con la modifica del ddl Zan sono aggiunte misure di prevenzione e contrasto delle discriminazioni per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere.
La legge istituisce inoltre una giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, e inserisce misure per la prevenzione e il contrasto della violenza per motivi legati all’orientamento sessuale e all’identità di genere e per il sostegno alle vittime.
Il consigliere Cavallo presenta la sua mozione lamentando che il Ddl Zan limiterà la nostra libertà di espressione, di parola, di opinione, di associazione, di stampa, di educazione, di insegnamento e religiosa, ma ritengo che non sia cosi perché la nostra libertà di espressione è salvaguardata dalla clausola che prevede “sono fatte salve la libera espressione di convincimenti od opinioni nonché le condotte legittime riconducibili al pluralismo delle idee o alla libertà delle scelte, purché non idonee a determinare il concreto pericolo del compimento di atti discriminatori o violenti”
Altro punto che mi vede NON contrariato da questa Legge è la funzione riabilitativa della pena laddove si prevede la sospensione condizionale della pena subordinata allo svolgimento da parte del reo di lavori socialmente utili in favore di associazioni LGBTQI+.
La legge, motivo della mozione, non va assolutamente a limitare la libertà di espressione ma inserisce le aggravanti per far si che discriminazioni frutto da orientamento sessuale e di genere non possano più nuocere e che tutelino le persone LGBTQI+.
Dopo anni di prevaricazione sul più debole, sui vulnerabili, sui cosiddetti DIVERSI, per il colore della pelle, sesso, genere, orientamento religioso, ancora oggi, nel 2020 siamo uno dei pochi paesi fondatori della UE a non avere una legge contro l’odio e la discriminazione. L’Italia ha bisogno oggi più che mai di rafforzare la Cultura dell’Uguaglianza e del Rispetto per l’altro e questo non può che avvenire promuovendo sì azioni culturali ed anche a sostegno delle vittime ma non può prescindere dal prevedere pene per casi di odio e violenza.
Proprio per questo non posso assolutamente essere favorevole alla mozione del Consigliere Cavallo, proprio perché non ritengo le modifiche un limite alle nostre libertà ma bensì una giusta estensione dell’incriminazione per i reati motivati da Omofobia, transfobia e Misoginia.
Alessandro ManicaConsigliere Comunale Gruppo Stanchi dei Soliti