A poche ore dall’applicazione del nuovo DPCM che classificherà la Calabria come zona rossa si stanno levando tante voci contro questo provvedimento.
Le cogliamo, quelle provenienti da tanti esponenti politici, e auspichiamo che possano fare da cassa di risonanza al disorientamento che esprime la popolazione della nostra terra.
Tuttavia mi chiedo se non fosse stato opportuno che questi voci si levassero nel passato per chiedere una sanità pubblica più adeguata, per evidenziare il depauperamento della stessa che si è sviluppata negli anni, a denunciare il cattivo impiego delle risorse pubbliche destinate alla tutela della salute dei cittadini.
Pronunciate adesso queste voci sembra suonare stonate in un sistema già abbondantemente compromesso.
Il Governo sicuramente con questo provvedimento non aiuta a risalire la china ma non si possono negare le responsabilità di chi la Calabria, in questi anni, l’ha amministrata e condotta a questo stato.
Detto questo rilevo invece con particolare attenzione e faccio mie le preoccupazioni che arrivano dalla gente comune, dai cittadini, dagli imprenditori, dai commercianti ma anche dalle fasce più deboli della popolazione.
Queste settimane saranno difficili e durissime ed accentueranno ancor di più le difficoltà di un territorio già provato dal punto di vista economico.
Naturalmente non staremo fermi ad aspettare mettendo in campo tutte le misure come ente possiamo prevedere.
E’ necessario tuttavia un intervento straordinario, immediato, di sostegno economico da parte del Governo e anche da parte della Regione per Crotone.
Misure straordinarie per sostenere l’economia del territorio, aiutare le fasce deboli, contenere la crisi alla quale le attività produttive andranno incontro.
Chiederemo questo a Governo e Regione.
Ai miei concittadini dico che non saranno lasciati soli e tuttavia chiedo unità e condivisione in questa ulteriore difficile fase.
Il rispetto delle misure di prevenzione è fondamentale.
Usciremo da questo ulteriore periodo buio perché siamo un popolo forte e unito.